C'è la musica da ascoltare e poi c'è la musica che attira a sè come una calamita: "Dremong" é un disco di musica che avvolge, affascina ed appassiona perchè percepisci che Max Mafredi interpreta il suo mestiere come una fatalità e come la possibilità di far cristallizzare quello che canta. Chi conosce il cantautore (termine molto limitante nel caso di Max Manfredi) genovese che ha alle spalle venti anni di carriera, percepirà un invariato stile narrativo e una rinnovata voglia di raccontare storie e colorarle con note e ritmi mai scontati. Max Manfredi veniva definito anni fa da Fabrizio De Andrè come "il più bravo tra i cantautori italiani" e questa etichetta accompagna l'opera del cinquantenne musicista ligure.
I brani di "Dremong" (titolo scelto per la sua musicalità perchè a metà tra il brivido e il colpo di gong) sono incastrati con la città di Genova: si, perchè Genova è vista sia come punto di partenza da cui poter vedere tutti i luoghi cantati nel disco (la Grecia, Gibilterra, l'Oriente...) sia come punto d'arrivo in modo da poter essere descritta e fotografata da vicino. I 14 brani che compongono DREMONG costituiscono un puzzle di odori, sapori, colori, suoni e parole che abbracciano tutto il mondo in una trasversalità che risulta essere uno dei valori aggiunti del disco. Canzoni come "Notte", "Disgelo", "Finisterre", "Sangue di drago", con la loro profondità e la loro sapiente cura del racconto, rappresentano alcuni dei punti vitali su cui poggia l'architettura musicale ed espressiva dell'album.
Max Manfredi è uno che scrive canzoni e poesie, è uno che sa il valore della musica e che riesce a trasmettere emozioni senza compromessi e senza cambiare la sua direzione. Superlativo.
TRACCE
1 Intro Dremong
2 Dremong
3 Disgelo
4 Diadema
5 Notte
6 Finisterre
7 Rabat Girl
8 Piogge
9 Inutile
10 Sangue di Drago
11 Il negro
12 Sestriere del molo
13 Anni Settanta
14 Le castagne matte
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