Chi sono i NavenerA secondo i NavenerA?
Una band composta da musicisti che non hanno perso di vista l'amore per ciò che fanno; potrà sembrare scontato, ma saper mantenere questo approccio nonostante le difficoltà di questo momento storico ti permette di suonare con leggerezza, concentrandoti sul momento creativo, sull'ascolto e sul piacere che la musica sa darti.
Come mai questo nome per il vostro progetto artistico?
Il nome è arrivato leggendo un libro sulla storia del Giappone; nell'antichità i Giapponesi chiamavano “navi nere” le imbarcazioni che apparivano lontane sull'orizzonte del mare, e che a causa della distanza apparivano scure e cariche di mistero e di incognite... Mi è subito venuto in mente un immaginario legato ai pirati, e mi è piaciuto legare il progetto a un'idea di ribellione, di stare contro il sistema.
Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Intensa, per l'energia che permea ogni nota che suoniamo.
Scomoda, perché suggerisce diversi spunti di introspezione e pone dubbi e domande.
Composita, perché spazia molto tra generi e atmosfere diversi.
Ascoltando il nuovo lavoro “In fondo” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscire. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo si è presentato da solo, nel momento in cui mi sono reso conto che l'espressione “in fondo” è presente in più di metà dei testi, con un significato ogni volta diverso... Inoltre, l'idea della profondità, dell'abisso, del mistero che circonda l'animo umano è uno dei temi ricorrenti del concept che sta dietro il progetto, di cui fa parte non solo il disco, ma anche una graphic novel, una storia disegnata che racconta di pirati e di liberazione, di gabbie e dittatori, di ribelli e di lotta per un cambiamento possibile.
Tutto è nato proprio per il bisogno di comunicare messaggi importanti, come l'antispecismo e la liberazione animale, ma anche più in generale il rapporto dell'essere umano con il Pianeta Terra.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Nell'immediato c'è una nuova serie di concerti, in cui saranno proiettati dei visual costruiti intorno ai disegni di Massimo Blangino, l'autore della graphic novel, e poi mi piacerebbe registrare e pubblicare un nuovo singolo, un brano che suoniamo nei concerti ma non è presente nell'album.
Sui profili social daremo ovviamente aggiornamenti sia sul calendario di concerti che sulla pubblicazione del singolo.
Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Io sono legato a nomi forse non molto nuovi, che però continuano a mantenere un livello qualitativo difficilmente raggiungibile: Tears for Fears, David Byrne e Nine Inch Nails.
Tuttavia ci sono cose più recenti che per fortuna si distinguono, mi viene in mente St.Vincent oppure Billie Eilish... Ma a volte è nei piccoli club che si incontrano artisti sconosciuti ai più e che ti sconvolgono. Faccio due nomi: Fuco e Gotho.