Lo scorso settembre ha visto la nascita di “BRUTO MINORE”, il nuovo album dei RONIN. Bruno Dorella con questa nuova creatura sublima la fusione tra musica strumentale ed immaginario cinematografico creando delle suggestioni incredibili (come ad esempio in "Capriccio" che apre il disco). Con "Bruto Minore" i Ronin puntano al lato crudo del suono e della narrazione. C'è l'atmosfera un pò più distesa e quasi desertica di "Ambush"; si passa poi al nervosismo ossessivo di "Bruto Minore" fino ad arrivare alla chiusura affidata all'intensità immaginifica di "Bryson".
I nove brani (di cui una cover di “Tuvan Internationale” degli Hun-Huur-Tu) che lo compongono traggono ispirazione da una Canzone di Giacomo Leopardi, in cui si immagina il monologo di Marco Giunio Bruto dopo la sconfitta di Filippi e l'assassinio di Giulio Cesare. La sconfitta (tema sempre caro all'immaginario dei Ronin), ha per l'uomo di valore un'onorevole via d'uscita nel suicidio, visto come ultimo gesto per rimanere a testa alta di fronte all'insensibilità del Fato e della Natura verso le cose umane e verso i gesti di eroismo. A questo tema si aggiunge però l'effetto straniante che il nome Bruto Minore ha su di noi oggi, evocando anche concetti violenti e appunto brutali col nome Bruto, concetti invece “bassi”, quotidiani o di basso profilo nell'aggettivo Minore, che è infine anche un termine musicale piuttosto importante, soprattutto per i Ronin la cui produzione è per il 90% appunto in Minore.
“BRUTO MINORE” è un nuovo passo in avanti dei Ronin che hanno una lineup rinnovata: Bruno Dorella è affiancato da sopraffini musicisti a partire da Nicola Manzan (alle chitarre e al violino), Roberto Villa (basso) ed Alessandro Vagnoni (batteria).
Un passo in avanti, dicevamo. Senza lasciare nulla indietro.
TRACCE
1.Capriccio
2.Oregon
3.Ambush
4.Bruto Minore
5.Scherzo Quasi Maggiore
6.Scherzo
7.Wicked
8.Tuvan Internationale
9.Bryson