Il 10 gennaio scorso è uscito "Mille direzioni", il nuovo disco di Christian Frosio. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere per conoscere meglio il nuovo lavoro e poter entrare nel suo universo musicale...
1.Chi è Christian Frosio secondo Christian Frosio?
E' uno che cerca di mantenere in vita la sfera spontanea del bambino all'interno della maturità dell'adulto, e che nei confronti della musica e della canzone nutre un rispetto sacro. E' uno che crede nella canzone come strumento di conoscenza sensibile e che mantiene un atteggiamento di forte responsabilità e onestà in quello che fà.
2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Onirica, intimista, accogliente
3.Ascoltando il tuo nuovo lavoro “Mille direzioni” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
"Mille Direzioni" prima di essere un disco, nasce come progetto cantautorale con cui pubblico a fine 2018 due brani in forma esclusiva di videoclip.
Successivamente ho iniziato a elaborare e a lavorare all'idea del disco, e "Mille Direzioni" è finito per dare il nome al mio primo album, un concept sul tema dell'abbandono: lasciare qualcosa per muoversi in direzione di qualcos'altro. La Track List è stata da me studiata per portare l'ascoltatore lungo un percorso che affronta queste tematiche.
Le idee delle canzoni partono da esperienze vissute con tutte le riflessioni che ne conseguono.
Musicalmente poi il punto di partenza è l'elemento armonico su cui costruisco in forma di getto la melodia vocale e il testo.
Il vortice di melodie di cui parli deriva dalla scrittura degli arrangiamenti in cui gli strumenti si muovono intorno al cantato principale, in un gioco dialettico che in alcune canzoni diventa molto fitto.
4.A cosa fa riferimento il titolo del tuo disco “Mille direzioni”?
Nella fase dell'abbandono (di una situazione, relazione, stato d'animo etc..) volta al cambiamento, si vive una prima istanza di sospensione: non sapere predeterminare cosa accadrà.
Le "Mille Direzioni" sono ciò che si apre a livello di possibilità di scelta.
Nel disco ho cercato di creare una forte coincidenza tra il mio vissuto, che desidera non essere ingabbiato ma restare aperto al più ampio ventaglio di possibilità di scelta, e le scelte musicali armoniche e di arrangiamento che vogliono enunciare musicalmente micro-situazioni di sospensione, unitamente ai testi in cui c'è un ampio uso di verbi al futuro che guardano alle possibilità.
5.Se dovessi scegliere due brani su tutti quelli che compongono il tuo nuovo disco, quali sceglieresti e perche?
Potrei scegliere indifferentemente un brano come un altro, ognuno forte di una sua unicità. Senza far torto a nessuno, ti dico comunque:
"Anime Leggere", il singolo dell'album, per il macro-tema affrontato: una tematica "universale" che parla della caducità delle esistenze, dell'Uomo (inteso in senso lato) inserito nello scorrere del Tempo.
"Giocare col Vuoto" perchè, tra quelli del disco, è l'ultimo brano scritto e arrangiato. Inoltre l'apertura del "ritornello" in cui entrano le chitarre elettriche che ho registrato in autonomia, è uno tra i momenti preferiti del disco.
Ci tengo a precisare che tutte le canzoni sono state completamente arrangiate da me, e il discorso musicale ha un ruolo chiave nella lettura/ascolto della canzone.
6.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al di là dell'immediato in cui presenterò live le canzoni del disco, nella formazione solita chitarra e voce, ho tante canzoni che sto tenendo in ostaggio e che sono pronte ad uscire. Ho in cantiere almeno due dischi.
7.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Tre cantautori, songwriters: Niccolò Fabi, Mark Lanegan, Paolo Benvegnù.
Li trovo attuali nei suoni e con spessore nei contenuti, anche se non all'esordio discografico.