“Metropolis in my head” è il nuovo disco di MARTE. È stato prodotto da Fulvio Masini e pubblicato da Libellula Music. La cantautrice comincia a suonare a 4 anni e nell'adolescenza si trasferisce negli Stati Uniti, per la precisione a New York. Il lavoro risente molto di un suono internazionale che la avvicina a esponenti del soft-grunge quali Alanis Morrisette di album seminali del genere anni novanta come "Jagged little pill" targato 1995.
"Shallow water" ha quel sapore di intersezione tra soap-rock di firma est coast side e il soul neo-motown. La "train in the glass" ricorda Tori Amos della tragica ma bellissima canzone sul suo stupro "me and a gun". "In vain" è un iperblues destrutturato che incede alla maniera funambolica della chitarra di Any di Franco. "While you're falling" sembra un estratto dell'intimo White Chalk di P.j harvey.
"Wild anger, quiet anger" ricorda il soul di Nora Jones. "Dark light" insieme a tutto ciò che si è sentito ci proietta in un film di Nick Cassavetes o in Giovani, carini e disoccupati che vede Winona Rider ed Ethan Hawke dialogare tra i deliri tragicomici dei light-nineties. Ben Stiller alla regia. "Metropolis in my head" insieme "You won't go" chiudono il cerchio di un disco che, come questi brani, ha tenerezza e esplosioni chitarristiche agrodolci.
Un album che è troppo mnemonico, troppo onirico, troppo nostalgico, troppo simile a quello che forse voleva essere. Ossia semplicemente un revival di un vita come quella della cantautrice fatta di polaroid e passione di una musica che riesce ad essere apolide.
tracce:
1. SHALLOW WATER
2. TRAIN IN A GLASS
3. RUN IN
4. IN VAIN
5. WHILE YOU’RE
6. WILD ANGER QUIET ANGER
7. DARK LIGHT
8. METROPOLIS IN MY HEAD
9. YOU WON’T GO
Marco Valis Di Mauro