Ultima tappa carica di emozioni per Erica Mou, talentuosa cantautrice pugliese, che ha scelto Milano per salutare il suo pubblico, accorso numeroso alla serata conclusiva del “Tienimi il posto tour”. Il concerto si apre con un tappeto musicale tessuto dalle calde note di violoncello di Flavia Massimo e dai tocchi di tastiera di Antonio Iammarino. La voce di Erica intona “Sottovoce” e l’atmosfera acustica del trio rapisce la platea, attentissima all’ascolto. La scaletta della serata snocciola gli otto anni di carriera discografica dell’artista in chiave intima ed essenziale.
La bellezza delle canzoni emerge nella loro semplicità, dettata da arrangiamenti delicati e qualche loop campionato live sul palco. La cantautrice alterna la chitarra a qualche tocco di pad elettronici (“Le macchie”, “Niente di niente”, “Non sapevo come mentirti”) raccontandosi non solo attraverso il canto ma anche con qualche ironico episodio autobiografico. Erica racconta al pubblico di nonna Lina, punto di riferimento affettivo e musicale che ha portato l’artista a riscoprire le canzoni del panorama musicale italiano d’altri tempi. Viene così presentata la cover di “L’edera” di Nilla Pizzi, una rivisitazione che offre uno sguardo contemporaneo su un evergreen di un Festival di Saremo ai suoi albori. Festival che Erica ha avuto modo di conoscere da vicino, con la sua partecipazione nel 2012 con “Nella vasca da bagno del tempo” brano che il pubblico in sala canta a memoria e con trasporto.
La cantante introduce “Biscotti rotti” con una simpatica chiosa sulle colazioni dei suoi collaboratori musicali e sulla sua preferenza per le imperfezioni. Ancora qualche brano ed è il tempo dei saluti su “Tienimi il posto”. L’applauso dei presenti richiama sul palco la cantautrice che sceglie di suonare unplgged una cover di Lucio Dalla, “La casa in riva al mare”, prima dell’ultimo saluto in trio sulle note di “Oltre”. Erica Mou ha una penna raffinata e un talento interpretativo che raccontano più dei suoi ventisette anni e non resta che attendere il prossimo progetto discografico per tastare quale sarà l’evoluzione della sua arte in musica.