È una ventilata serata di maggio. Ultimo giorno della festa di paese qui a Lesina. Siamo tutti trepidanti in attesa dell’esibizione della bellissima e talentuosa Bianca Atzei reduce dall’ultimo festival di Sanremo dove, anche senza gloria da podio, ha lanciato un pezzo che ha avuto una grande e meritatissima eco radiofonica, consacrandola come un'artista dalle doti sopraffine e dalla grande versatilità canora, protagonista della musica pop nostrana.
Le premesse per un racconto sonoro speciale ci sono tutte e si inizia bene con il singolo con il quale ha gareggiato nella kermesse canora festivaliera. Non è necessario dire quale sia questa canzone o quella che verrà, perché è tutto unito dal filo conduttore di una narrazione che preferiamo fornirvi come fosse goduta in quanto opera in flusso di coscienza e senza pause o capitoli. É un esercizio di pop, quello più mainstream, e quello che imbocca strade sonore più sofisticate con una soluzione di continuità tra la musica leggera e rock alla Modà.
La Atzei poi si fa ancora più intima, cercando di trovare una forte presenza scenica, grazie anche alla sua voce incisiva e calibrata. Nella parte centrale del concerto si va dalla leggerezza melodica a parentesi di wall of sound, in cui le chitarre e la sezione ritmica si alternano in un dialogo espressivo ricco di tecnica e lirismo. Come ormai si dice in ogni giuria di qualità, il tutto ”ci arriva” e tocca profondamente i tasti bianchi e neri dell'anima. Una tavolozza liquida che scorre di successo in successo e ci colora di pastelli e grigi. Da aggiungere la straordinaria interpretazione di brani classici del repertorio italiano, prima in un medley riuscitissimo di canzoni di Battisti, e poi, successi di Bertè, Battiato e altri ancora.
Una preghiera accorata la sua “Halleluja” di Cohen. Intimissima e graffiante anche l omaggio a Bowie con la inarrivabile “Life in Mars” e la “Kiss” del compianto Prince. Siamo rigenerati e ci facciamo scappare qualche parola accennata e sbagliata pur di imitare l'entusiasmo di quei ragazzi e ragazze delle prime file, che verso dopo verso, ci coinvolgono nel racconto appassionato di questo concerto. Ecco forse perché dopo che ci augurato la buonanotte, la Atzei ci dice fra le righe che l'importante non è vincere ma partecipare. L'avremo pure sentito da qualcun'altro, ma ora ci sembra la prima volta che lo capiamo veramente.
Marco Pancrex