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“Potente”, “una bomba”, “Fumaretto è un grande cantautore che non fa musica come tutti gli altri”: questi sono solo alcuni dei commenti all’uscita dal concerto di Dino Fumaretto al Circolo Arci Ohibó sabato 8 marzo.

Effettivamente c’è stata tanta intensità nel set di Elia Billoni e la sua band (interpreti ufficiali dei brani di Dino Fumaretto) che hanno presentato l’ultimo lavoro intitolato “Coma”.
I compagni di viaggio di Elia sono di tutto rispetto: Jacopo Incani alias Iosonouncane (alle macchine elettroniche) riempie le canzoni con mirabolanti atmosfere rarefatte, l’instancabile Simone Cavina (alla batteria) che ha picchiato duro dal primo minuto, Francesca Baccolini (al basso) precisa con un tocco poderoso, Rocco Marchi (alle chitarre e tastiere) che ha colorato le canzoni con delle tinte estremamente interessanti.

Elia Billoni suona il pianoforte senza risparmiarsi, trasmettendo al biblico tutta la forza espressiva e il trasporto dei brani. Salta, urla, scruta la prima fila, esprime tutta la sua arte con la A maiuscola fatta di canzoni che si smarcano da qualunque tipo di catalogazione.

Se questo è il coma di Fumaretto, vuol dire che c’è salvezza. Le visioni, i sogni e gli incubi di Dino Fumaretto sono indispensabili contro l’omologazione della canzone.
W la lucida follia, W Dino Fumaretto.