Undici canzoni nervose, schizofreniche, spiazzanti e tutt'altro che simpatiche: questa è la prima riflessione dopo l'ascolto di “Dentro i battimenti delle rondini” dei CRAXI (superband che vede al basso Luca Cavina degli Zeus! e Calibro 35, alla batteria Andrea Belfi di Hobocombo, Rosolina Mar e Belfi/Grubbs/Pilia trio, alla voce e alla tastiera Alessandro Fiori degli Amore, Betti Barsantini, nonchè ex Mariposa ed alla chitarra elettrica e al sax Enrico Gabrielli dei Mariposa, Calibro 35 e Der Maurer). La prima cosa che stupisce è che dei Craxi bisogna (purtroppo) parlarne al passato perchè la band non esiste più: dopo aver suonato per quattro anni in giro per locali e festival, il gruppo si è sciolto prima che uscisse il disco (che resta un prezioso reperto della sinergia di quattro menti geniali).
I pezzi si snodano senza linearità: nel frullato di generi c'è dal pop al prog, dal postpunk a ipnotiche distorsioni acide (come nel brano "Rosario", in cui ci sono anche ritmi di batteria dilatati). C'è il racconto di uno scorscio di anni '80 in "Drive Inn", c'è l'aggressività sonora di "Santa Brigida", c'è la rumoristica di "Se me lo chiedi dolcemente", c'è l'amore visto dall'assenza dell'amore in “E tu non ci sei”.
Il quartetto mette molta carne al fuoco in un disco suonato meravigliosamente con dei testi che raccontano storie e stati d'animo che rispecchiano le distorsioni sferzanti delle note.
“Dentro i battimenti delle rondini” è uno di quei dischi che si lascia scoprire ascolto dopo ascolto. Quindi, mettetevi comodi e lasciatevi scomodare.
TRACCE
1.Rosario
2.E tu non ci sei
3.I diari del kamikaze
4.Drive Inn
5.Le ali di Alì
6.Si appressa la morte, non ci è dato sapere cosa c’è al di qua
7.Santa Brigida
8.Se me lo chiedi dolcemente
9.Dentro i battimenti delle rondini
10.Sono il mio passeggero
11.Le mostre di pittura
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