Quando ascolti musica bella ed interessante, la prima cosa che ti viene da fare è consigliarla: è il caso di un album uscito lo scorso 6 dicembre 2012 e si tratta precisamente dell'omonimo dei Walking Mountains. Il progetto è l'incarnazione sonora di Bartolomeo Sailer, classe 1971.
L'artista di Bolzano riscopre l'amore per il rock anni '70, il progressive, il kraut-rock e la psichedelia. Ma non finisce qui: rielabora il tutto e pubblica un disco che ha il sapore della rivoluzione, del quotidiano, dell'amore, dei film di Sergio Leone e del futuro.
Calandoci nei pezzi, bisogna sottolineare una forte matrice elettronica che pervade quasi integralmente il lavoro: dopo una brevissima "Intro", troviamo "The Coming Sun" adagiata su un raffinato telaio elettronico. "Self immolation" è un pezzo sulla combustione umana in cui la componente percussiva è molto presente e richiama alla mente suggestive atmosfere tribali. C'è poi la ballata "Orange sky" che, col suo incedere lento e cadenzato, descrive i cieli arancioni sopra le metropoli notturne.
L'attualità emerge in "The ballad of the precarious worker" (sulla sopravvivenza al precariato), mentre la parte più intensa e vivace del disco affiora nell'ultimo brano "Odysseia Book 12": dodici minuti di puro trasporto elettro-psichedelico.
Walking Mountains è la dimostrazione che in Italia c'è una musica diversa, che sfugge alle etichette vecchie e insulse; c'è gente come Bartolomeo Sailer che sperimenta e raccoglie i frutti di una passione viscerale.
Da ascoltare ad occhi chiusi.
TRACCE
1. Intro
2. The coming sun
3. Self Immolatin
4. No poetry
5. Orange sky
6. Ⓐ
7. The ballad of the precarious worker
8. The dominant class
9. Mahatma Gandhi and Che Guevara invited at Mao Zedong’s house sipping a drink and discussing about revolution
10. WTF
11. Holding Back
12. My Revolution
13. Ὀδύσσεια book XII