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Abbiamo intervistato gli EMERALD LEAVES che ci hanno raccontato il loro ultimo lavoro, la loro musica, i loro progetti futuri e molto altro...

buona lettura!

 

unnamed1.Chi sono gli Emerald Leaves secondo gli Emerald Leaves?

Sono essenzialmente Andrea Giommi, Giacomo Governatori e Alessandro Gobbi, tre musicisti molto diversi.

2. Da dove proviene questo nome? Perché l'avete scelto?

Come sempre è il risultato di una serie di tentativi falliti. Alla fine da fans di John Boorman, ci siamo ispirati al titolo del suo film:”The Emerald Forest”.

3. Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, come la definireste?

Onirica, mistica, ossessiva

4. A cosa vi siete ispirati per la scrittura dei brani del nuovo disco?

Inizialmente avevamo pensato a una sorta di ‘concept album’ marcato da una coerenza melodica molto forte tra i pezzi, un lavoro sul concetto di ‘migrazione’ intesa come ricerca dell’altrove. In fase di composizione, poi, i pezzi hanno preso varie direzioni e anche se ognuno vive felicemente di vita propria pensiamo che la struttura sia rimasta abbastanza forte e coesa.

5. Parlateci del vostro nuovo lavoro: quali ingredienti lo compongono?2

E’ sicuramente un disco difficilmente classificabile e dalle influenze più che eterogenee. Per comodità possiamo infilarlo nel calderone della musica psichedelica ma sappiamo che dentro c’è anche tanta altra roba. Chicago degli anni 90, il minimalismo, la musica tedesca degli anni 70, il post­punk, il dub, Eno, la library e sì, anche certa psichedelia che si faceva negli anni 60.

6. Come considerate oggi la musica in Italia: dai luoghi preposti ai concerti alle nuove band..

Penso che larga parte del cosiddetto ‘indie italiano’ non sia poi così distante (nella forma e nel colore) da certo mainstream, anzi, spesso viene superato da quest’ultimo per ispirazione e qualità compositiva. E' però vero che in questi ultimi 4 o 5 anni si è venuta a creare una bella schiera di musicisti che ha avuto un po’ più coraggio in termini di non­allineamento compositivo, ottenendo tra l'altro visibilità internazionale grazie a una proposta molto personale quanto autoctona. Ci riferiamo non solo a tutte quelle band che fanno parte della cosiddetta scena dell’italian occult psychedelia (cannibal movie, Father Murphy, Mai Mai Mai), ma anche tanti altri casi tipo i Lento, Movie Star Junkies, OxAcA, Mattia Coletti, Comaneci (facendo un torto a tantissimi altri che non ci vengono in mente ora).

7. Se doveste consigliare tre band (italiane o estere), quali citereste?

Mike Cooper, Land of Kush, Mai Mai Mai, Gideon Wolf, Alexander Tucker

8. Quali sono i vostri progetti futuri?

Stiamo già preparando i pezzi per un nuovo disco. Non sappiamo ancora se sarà un Ep o un Lp.