DISCORDIA è il quinto album di BOLOGNA VIOLENTA, il primo lavoro fatto a quattro mani da Nicola Manzan e Alessandro Vagnoni. Ed è lo stesso Nicola Manzan a presentare il disco con queste parole: "DISCORDIA è ispirato agli esseri umani che dedicano la propria vita a mettersi gli uni contro gli altri per avere poi un unico, comune finale: la morte”. E prosegue con un pizzico di ironia che è la sua migliore arma: “DISCORDIA è un disco bellissimo, ma è molto pop”.
Se questa vi sembrerà una contraddizione, ecco è proprio da essa che nasce il nuovo approccio musicale di questo disco “grind-pop” di Bologna Violenta oltre che da versatilità e sfumature di arrangiamento. Questi sono i punti di forza del disco.
Nella prima traccia “Sigle di telefilm”, il piano gran coda di Paolo Polon sembra ingannare chi si è messo all'ascolto. Ma basta poco che torna lo speedcore, marchio di fabbrica dell'artista, che ricorda la rasoiata ipergrind degli statunitensi Agoraphobic Nosebleed. nonchè i zorniani Naked City. Ancora nello stesso pezzo c'è un ulteriore frammento di black metal alla maniera dei Mayhem più classicisti e sinfonici, per poi ritornare grindcore di Cripple Bastards memoria.
Si potrebbe chiudere qui, dato che la genialità di Manzan & co ha tracciato già la strada di un nuovo viaggio sonoro, esauriente e variegato di sfumature che si arricchisce di voce iperdeformata di Tiffany Taylor in “Incredibile lite al supermercato”, con tanto di richiamo alla lounge di Umiliani.
“Il tempo d'astinenza” è carcassiana, ma con gli archi in punta di piedi prima, poi “grindizzati”, mentre invece in “Leviatano“ protagonisti tra i blast grindcore sono gli “ottoni pesanti”. Pezzi come “Colonialismo “ rispettano in pieno l'apertura stilistica ad ampio raggio di questo nuovo disco di Bologna Violenta che riesce a tenere con sé, nel paniere, il grind più estremo dei Naked City e certo metal melodico e caldo come quello dei Pantera o Sepultura visto il charango di Monique “Honeybird” Mizrahi con cui il pezzo “Colonialismo”, appunto, è stato composto.
Tutto finisce, e questo ci rincuora, con la solita coda iperveloce. E se Discordia come lui stesso dice è ”frutto delle continue lotte personali contro me stesso, contro ciò che sono rispetto a quello che vorrei essere”, beh questo sano dualismo ha fatto molto bene a questo nuovo gran lavoro di Bologna Violenta.
TRACCE
1.Sigle di telefilm
2.Il canale dei sadici
3.Incredibile lite al supermercato
4.Un mio amico odia il prog
5.Il tempo dell'astinenza
6.Leviatano
7.Chiamala rivolta
8.L'eterna lotta tra il bene e le macchine
9.I postriboli d'Oriente
10.Binario morto
11.Discordia
12.Lavoro e rapina in Mongolia
13.Il processo
14.Passetto
15.I felici animali del circo
16.Colonialismo
Marco Pancrex