Il lavoro omonimo dei cuneesi John Holland Experience è uscito il 5 Marzo 2016 in tiratura limitata di 500 copie coprodotto da DreaminGorilla Records, Taxi Driver Records, TADCA Records, Electric Valley Records, Scatti Vorticosi Records, Brigante Records, Longrail Records, Edison Box Records, Omoallumato Records, oltre ad essere supportato da Justice Musical Instruments e da Diysco.
Il gruppo ha dato vita negli anni a performance incendiarie che sono confluite in questo album da studio dal suono stoner vista su Palm Desert con tanto di sputi al microfono di un blues acido e garage alla Jon Spencer. Alcune progressioni dinamiche e la pasta sonora ricordano anche i Deep Purple di Machine Head e gli anni Novanta di Seattle. I testi non sono seriosi, ma maleducati e pulp come il suono che li accompagna in un pazzo saliscendi da montagne russe.
Per restare in Italia, il timbro del cantante ricorda molto quello di Pau dei Negrita e anche alcune sfuriate si lasciano ascoltare col pensiero ad album accademici come "XXX" o a band più pesanti come i Ritmo Tribale di "Mantra".
Questi tre ragazzi provincia usciti dal loro scantinato cuneese come una Debbie Harry spettinata in una notte folle della New York primi anni 80, hanno le carte in regola per dire la loro in questo party circense quale è la discografia contemporanea. Hanno carattere e personalità.
Sono garage al punto giusto per far pagare il biglietto del loro show a un Jack white in prepensionamento.
"Tieni Botta" il pezzo manifesto: una voce graffiata da blues dell'oltretomba, crocicchi zeppi di cenere di sigarette fumate da un diavolo divertito, i Purple di Blackmore, senza Blackmore, l'acidità degli Zeppelin e gli stop and go dei morti e reincarnati Black Sabbath.
Tutto questo con potenza e gas sempre sul filo della riserva. Si viaggia al limite dell'umano possibile e si torna a dare calci all'auto in panne senza mollare mai la strada per il prossimo show da mettere a ferro e fuoco.
Ecco che tornano gli sputazzi di Jon Spencer e la sete infinita dei John Holland e dei loro adepti. Intanto il rock and roll è diventato roba da grandi. Bisogna avere almeno un vizio mortale per officiarne il culto. Questi ragazzi hanno la musica come stesso come vizio. Pestano sugli strumenti come se non ci fosse un domani, senza sapere che c'è la possibilità che suonando così si può diventare immortali.
Che disco, insomma. Che storia. E se non c'è altro tocca solo pagare il biglietto e andarsene via soddisfatti di chiamarsi Hendrix e di aver allevato figliuoli così appassionati e fottutamente onesti come loro.
Tracklist:
01. Intro
02. Malvagio
03. Elicottero
04. Revival
05. Canzone D'Amore
06. Festa Pesta
07. Tieni Botta
08. Ti Piace
MARCO PANCREX