Il 5 maggio esce “Odd times”, il nuovo album di Shijo x con distribuzione Audioglobe. Il disco ha un misto di influenze sonore che spaziano dall'r&b all'elettronica, con tempi strani appunto "ODD" e synth dalla pasta grossa e profonda e dal sapore soul e internazionale.
In "Brick" sembra sentire Burial in un capannone abbandonato dove su un palco Laurie Anderson sta performando una sua istallazione 3d; "Fireflies" assomiglia tanto alla Grouper col volume un tantino più alto; "Spiral" è un labirinto sonoro trip-hop che Bjork vorrebbe in album più sperimentali e dispari; "Lapse" si quieta tra pianolina e synthini in un fischiettìo art-pop; "Origami" è più elettroclash di una traccia dei Goldfrapp con la sintesi nu-soul della Badu; "Zero" è la "glory-box" riscritta da Lauryn Hill; "Parallax" è voce suadente su un viaggio 4AD; "Tear" e "Drop" sono una il contraltare dell'altra in una bipolarità dove i tempi storti confondono la fase up da quella down; "Eleven" un esperimento Motown iper2.0. Un lavoro, isomma, che è il "dis" di ogni noiosa "parità" e nel farlo non si pone sulla sfera giudicante ma sul piano dell'essere così come bello e colpevole di bellezza.
TRACCE
1.brick
2.fireflies
3.spiral
4.lapse
5.origami
6.zero
7.parallax
8.tear
9.drop
10.wieghtless
11.eleven
Marco Pancrex