Un sound internazionale per una band 100% italiana: l’album d’esordio di James and the Butcher è un concentrato di rock “impuro”, nel senso più talentuosamente stravangate del termine. In “Plastic fantastic” il power trio da sfoggio della propria personalità musicale presentando 11 canzoni che colpiscono per l’alternanza di generi.
La contaminazione sonora viaggia su beat elettronici nell’open track “Intimacy” per addolcirsi sulle ballads (“Invisible boy”, “Loola-bye”, “Until I find her”) e ritornare con stereofonica prepotenza in pezzi quali “Queen of the Galaxy”, “Antibiotics” e “7th Dimention”. Le trame vocali di James Dini si lasciano ascoltare per grazia e potenza, i tocchi del “Macellaio” sanno assestarsi con maestria tra piano e synth e le ritmiche di Giorgio Corna dettano minuziosamente i tempi di ogni assalto musicale, in bilico tra il classico e l’avanguardia.
La band ha già un curriculum di esperienze all’estero e non ci sorprenderebbe vederli esibirsi da headliner in un festival internazionale in un futuro prossimo.