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Quando uscì "Rise and fall of academic drifting" era il 2001, non avevo mai ascoltato nulla dei Giardini di Mirò, non sapevo cosa fosse il post-rock e associavo la musica strumentale alla noia totale. Amo i Giardini di Mirò dal 2001, quando quell'ora scarsa di musica deflagrò prepotentemente tra i miei ascolti. Fu tutto casuale ed oggi benedico quella scelta. Ma facciamo un passo in avanti...

I Giardini di Mirò hanno pubblicato lo scorso 30 novembre 2018 per 42 Records il nuovo disco dal titolo "Different times". Si tratta di nove brani inediti che ripagano la lunga attesa (sono passati 6 anni da "Good luck"). Innanzitutto il nuovo disco vede la collaborazione di Giacomo Fiorenza che ha prodotto il sopracitato “Rise and Fall of Academic Drifting” e lo straordinario ”Punk... Non Diet!”. Il viaggio della band emiliana è una rapsodia sonica che non lascia spazio a supposizioni, dubbi o frasi a metà. I Giardini di Mirò sono tornati alla grande.

I tempi non sono nè migliori nè peggiori rispetto al passato, sono diversi (come suggerisce il titolo). Il tempo ha fatto il suo corso ed ha consegnato nelle mani di Jukka Reverberi, Corrado Nuccini, Luca Di Mira, Mirko Venturelli, Emanuele Reverberi, Lorenzo Cattalani la consapevolezza che la musica può ancora smuovere emozioni e rinnovare la magia di una melodia: "Different times" che dà il titolo al disco è la prova che il post-rock non è morto. In molti forse si chiedevano dove fossero finite le ispirazioni di brani come "Pet life saver" o "Trompso is ok"; ecco, il brano che apre il nuovo disco darà a tutti la risposta.

Il nuovo disco è anche un labirinto di collaborazioni: dalla bellissima voce di Any Other in "Don't lie" a Robin Proper-Sheppard dei Sophia in “Hold On” passando per Glen Johnson dei Piano Magic in “Failed to Chart” e Daniel O’Sullivan nella finale “Fieldnotes”. Se questo disco fosse una squadra di calcio potremmo dire che ha espresso qualità e quantità in egual misura, cercando l'equilibrio tra le parti e spingendo al massimo allo scopo di raggiungere l'obiettivo.

I Giardini di Mirò è un meraviglioso incantrsimo che si rinnova ad ogni disco e ad ogni concerto. La loro grandezza sta nel non dare punti di riferimento rassicuranti, generare nell'ascoltatore il brio dell'imprevedibilità suscitando stupore ed ammirazione. "Different times" è l'ennesima prova che i Giardini di Mirò sono dei fuoriclasse, una band che porta avanti con coraggio un discorso artistico iniziato più di 20 anni fa. C'è solo da applaudire.

TRACCE
01. Different Times
02. Don’t Lie (w/ Adele Nigro – Any Other)
03. Hold On (w/ Robin Proper-Sheppard – Sophia)
04. Pity the Nation
05. Failed to Chart (w. Glen Johnson – Piano Magic)
06. Void Slip
07. Landfall
08. Under
09. Fieldnotes (w/ Daniel O’Sullivan)