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Abbiamo contattato gli AMARI che ci hanno raccontato il loro nuovo disco "Kilometri", come nascono le loro canzoni, i loro gusti musicali, i loro progetti futuri e molto altro. Buona lettura.


Amari-Kilometri-Cover-Stampa-400x400Chi sono gli Amari secondo gli Amari?
Gli amari secondo gli amari sono il colore che non ti aspetti, la macchia che sporca una t-shirt bianca appena lavata o una costruzione di mattoncini lego assemblata senza libretto di montaggio..

 

Da dove deriva il nome della band? Perché vi chiamate Amari?

Per risponderti dobbiamo tornare con i ricordi alla notte dei tempi, quando la band nacque eravamo i classici adolescenti dal lamento facile, immersi nella piovosa provincia del nord-est, difficilmente ci saremmo chiamati “Sempre Allegria” credo, visti i presupposti!

 

Parlando un po' della vostra biografia, come si è formata la band?

Come per tutte queste specie di “famiglie parallele” (perché questo sono le band) tutto ha sempre inizio nei corridoi di qualche scuola superiore. Anche per noi è nato tutto così! Prima una band crossover con un paio di noi, poi un gruppo rap con un altro paio di noi (quanti siamo?)  e infine ci ha pensato la contingenza a fondere persone e musiche in un'unica band!

 

Nel gennaio 2013 esce "Kilometri". Quali sono gli ingredienti di questo disco?

Sincerità, speranza e un pizzico di follia, direi!

 

Di quali argomenti avete parlato nel disco?

Si chiama Kilometri, ma in realtà parla del tempo che passa, passa quando (nel nostro caso) di Kilometri ne percorri tantissimi, in tutti i modi possibili, e li fai diventare la lente attraverso la quale osservare il (tuo) mondo.

 

Come sono nate le canzoni (sia da un punto di vista testuale che per quanto riguarda gli arrangiamenti)?

Siamo partiti con una manciata di pezzi registrati in casa, ai quali si sono aggiunti gli altri, scritti in studio: il lavoro piu complesso è stato portarle tutte “dall’altra parte” contemporaneamente, senza mai chiuderne nessuna definitivamente, quindi continuando a ritoccare sia testi che musiche, per mesi e mesi fino a che il risultato non convinceva, non solo a noi della band ma anche in particolare Leonardo “Fresco” beccafichi, il producer del disco, che per primo ha avuto la visione di come dovevano essere “i nuovi Amari”.

 

Ascoltando "Kilometri", l'ascoltatore viene catapultato in una dimensione pop in cui si è a stretto contatto con le parole, senza una eccessiva 'invasività' degli strumenti. Da dove avete preso spunto per concepire questi brani?Che differenza c'è dal vostro precedente “Poweri”?

Dopo Poweri l’unica cosa che ci restava da fare (o che sentivamo la necessità) di fare era provare a far fare un passo indietro alla musica per assoggettarla alle parole; dal dispotismo musicale di poweri all’asciuttezza di kilometri siam arrivati attraverso la necessità di rendere le parole delle canzoni “tridimensionali”. Tutto ciò è stato molto naturale; abbiam pensato anche che questa volta le parole usate erano talmente “grandi” da emanare già  una spiccata musicalità e che quindi le composizioni dovevano assecondare quest’ultimo aspetto.


Quali sono i vostri impegni futuri?amar

I prossimi mesi saranno tosti, partiremo per un tour intensivo e nel mentre ci dedicheremo alla promozione, acustici in radio, interviste, queste cose qui, tenteremo di essere ovunque e percorrerne ancora di piu, di Kilometri!
 
Tour, collaborazioni, registrazioni?
Ora siamo in tour e ce la godiamo! Ovviamente però non stiamo mai fermi..Diciamo che c’è in ballo una collaborazione con un noto produttore dance nazionale (?) e pure la composizione di una title track per un film..e poi cartelle di file audio di bozze e frammenti sonori da ricomporre e magari far diventare canzoni in un futuro non troppo lontano!

 

Se doveste consigliare tre artisti contemporanei (band, cantanti, scrittori, pittori, attori...) quali sono i primi tre nomi che vi vengono in mente?
Esperanza, Ghemon , Carlo Zoratti e… Paletti! I primi sono una band incredibile, il secondo è  uno dei migliori rapper in circolazione mentre il terzo è un regista che lascerà presto il segno! Paletti ci piace ed è una delle cose da tenersi a mente in questo 2013 in ambito di Pop italiano intelligente.

 

Cosa ne pensate del trattamento riservato oggi alla musica in Italia, dalla possibilità di emergere alle difficoltà nel trovare date per potersi esprimere?

I problemi sono sempre i soliti, ma ahimè acuiti dalla crisi. Inutile dire che noi abbiamo sempre visto nell’autoproduzione e autopromozione la via per poter provare ad emergere, soprattutto sfruttando i mezzi della rete, ad oggi non sono nemmeno lontanamente comparabili con le possibilità anche solo di 5 anni orsono.