Abbiamo contattato i SIXTHMINOR che ci hanno raccontato il loro nuovo disco "Wireframe", ci hanno parlato della loro musica, delle loro canzoni, dei loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura.
1. Chi sono i Sixthminor secondo i Sixthminor?
I Sixthminor sono un duo che ha deciso di complicarsi la vita, producendo musica “strana” e poco comprensibile.
2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
sicuramente “libera”. tutto ciò che produciamo non vuole appartenere a schemi preimpostati , format compositivi, e soprattutto non necessità di essere catalogata in uno o più generi musicali. odiamo le etichette.“Destabilizzante” nel senso che nei brani cerchiamo sempre di creare una tensione determinata dall’alternaza di parti calme d’ambiente, con quelle più noise destrutturate , distorte e dissonanti. Ci piace appunto “destabilizzare” l’ascoltatore... e sopratutto noi stessi!
il terzo.......bhe ditelo voi ;)
3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La musica per noi rappresenta lo specchio dell’animo umano. E’ la trasposizione in realtà di emozioni, sensazioni, stati d’animo.
La musica per noi è fine a se stessa, ecco perchè l’assenza di testi parole e veri e propri cantati...non ci importa comunicare qualcosa in particolare, amiamo dare spazio all’immaginazione, alle emozioni e alle sensazioni di chi ascolta.
4. Ascoltando il vostro nuovo album “Wireframe”, ci si imbatte in un post-rock legato all'ambient in cui si respira a pieni polmoni un'elettronica sperimentale molto intensa. Innanzitutto: come mai il titolo “Wireframe”?
Wireframe rappresenta prima di tutto un esperimento,un’opera generata dalla nostra naturale vocazione alla sperimentazione.
Abbiamo scelto il nome WIREFRAME perchè meglio rapp resenta il concetto di draft, di ‘bozza’, di qualcosa che è in continua evoluzione e non ha una forma delineata, soprattutto non canonizzata. In computer grafica, in modellazione 3d e anche in informatica, viene utilizzato un wireframe per definire una bozza strutturale di un progetto. In particolare il wireframe è parte centrale della fase di progettazione e ‘sperimentazione’ di un’idea, ed è in questa zona che il nostro progetto si colloca...
5. Come è nato questo disco? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Wireframe nasce principalmente dall’idea di concrettizzare il frutto di anni di sperimentazioni sonore, passate in sala prove e in cameretta circondati da cavi, chitarre, synth, pad e aggeggi vari... Con questo lavoro abbiamo finalmente raggiunto una tappa. Ora iniziamo a pensare ai prossimi traguardi.
6. “Eser”, “Frozen” e “Last day on earth” su tutti sono tre brani molto particolari del disco. Ce ne volete parlare?
Quando ascolti eser ti viene voglia di correre, di scappare via, è una traccia che non ha respiro, è quasi a senso unico. La riconduciamo un po’ a quei momenti in cui vuoi fuggire, vuoi evadere da una situazione (negativa) in cui ti trovi o al contrario ti ci vuoi scagliare contro con tutte le tue forze. Ci ha letteralmente massacrato in fase di registrazione perché ha un tempo davvero storto e irregolare e cambi di bpm improvvisi. È probabilmente il brano più ‘rock’ dell’album.
Frozen è un pezzo che induce alla meditazione, alla calma, alla solitudine.
Sembra di stare quasi su una landa ghiacciata desolata… Le cellule ritmiche richiamano l’influenza di un artista che può essere considerato per noi un maestro dell’elettronica contemporana, Alva Noto. Frozen è il brano che probabilmente riesce a tenere in se tutte le sfumature e sfaccettature del nostro modo di fare musica ed è sicuramente uno dei brano che più ci concretizza e ci definisce. "last day on earth": Il titolo parla chiaro: “L’ultimo giorno sulla terra”.
È una traccia puramente ambient, priva quasi di ritmica, dal sapore cinematografico. La traccia nasce come intro ad Hexagone (il brano successivo) ma diventa in se un piccolo modo per testare e sperimentare nuove sonorità.
E il brano in cui abbiamo indossato più le vesti di ‘registi’ che di musicisti cercano di indirizzare volutamente l’ascoltatore verso specifiche sensazioni..
D’altronde è anche la colonna sonora del nostro teaser:
7. Quali sono i vostri progetti futuri?
SUONARE, SUONARE, SUONARE.......Quello che ci interessa nell’immediato futuro è sicuramente quello di fare più live possibili. Far conoscere la nostra musica attraverso il contatto diretto con le persone è per noi cosa importante e preziosa.
8. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Il nostro sogno nel cassetto non è diventare delle rockstar o degli idoli... Semplicemente quello di vivere di musica, di guadagnare quanto basta per dedicarci a pieno alla vita musicale. Oggi purtroppo fare musica è davvero difficile; è un’attività che richiede moltissimi sforzi e sacrifici. C’è una tale offerta di musica che è difficile distinguersi e farsi notare.
Si è soffocati sempre di più da questo enorme flusso...
Per quanto i mezzi di comunicazione come internet e piattaforme come SoundCloud ( di cui siamo completamente favorevoli ) ti permettono di far ascoltare la tua musica a livello planetario, spesso inducono l’ascoltatore ad un ascolto superficiale e poco attento dovuto proprio alla quantità spropositata di musica in streaming.
9. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Se pensiamo al panorama nazionale sicuramente gli AUCAN.
Oltre lo stivale il nostro pensiero va ai 65daysofstatic, band che ci ha sempre ispirato e a cui siamo molto vicini per visione musicale.
Altri apprezzamenti vanno a Jon Hopkins, Aphex Twin, Oceansize (ormai sciolti), Noisia e altre tantissime realtà che evitiamo di citare perchè la lista sarebbe troppo troppo lunga.
Guarda il teaser