replica Rolex replica watches

sorgeguerraIl mese scorso ha viso la luce "LA GUERRA DI DOMANI" firmato SORGE, intrigante progetto in cui la musica elettronica si amalgama con lo spoken words. Nato nel 2014 da un'idea di Emidio Clementi (cantante dei Massimo Volume e scrittore) e Marco Caldera (produttore, musicista e tecnico del suono), SORGE propone dieci brani con dieci melodie che assecondano i racconti emozionali di un Emidio Clementi ispirato ed ispirante. La poeticità è al servizio della musica; la musica si lascia avvolgere dalle parole che sembrano ricamare immagini nella fantasia in modo da far condividere esperienze del tutto personali.

Così accade in "Hancock 96", il resoconto di una notte alcolica a Chicago. Corrado che a un certo punto dice: "Guarda la nostra vita. Basta spostare due virgole per renderla affascinante o un fallimento". "Nuccini" è una canzone scritta per Corrado Nuccini (chitarrista dei Giardini di Mirò e di Notturno Americano), con cui Clementi ha viaggiato molto negli ultimi tre anni. La canzone va intesa anche come un omaggio all'Italia, alla scena, al sorge 1 610x404pubblico e ai promoter incontrati lungo la strada. "Il cerchio" è un tuffo nel mondo di Joan Didion de "L'anno del pensiero magico": una versione rivisitata di "Nessun uomo è un'isola" di John Donne. Un brano molto suggestivo è "Bar destino" con una sala da ballo immaginaria dove compaiono e scompaiono (in una sorta di flusso emotivo, senza regole) persone care. "Vera in cucina" viene raccontata così da Clementi:"Se sto scrivendo o suonando non voglio essere disturbato quando sono a casa. Le mie figlie lo sanno, ma se ne fregano ed entrano lo stesso. Io mi incazzo e poi le ficco dentro il disco. E' il mio modo per ringraziarle di non lasciare che mi prenda troppo sul serio".

"Noi facciamo ciò che siamo" è una richiesta di aiuto da parte di scrittori e artisti, "La spiaggia" vede un uomo disteso lungo una spiaggia deserta. "In Famiglia" è un omaggio  un racconto della famiglia: dentro si trova tutto, amore, odio, affetto, rancore, disagio. Se vuoi scrivere e non hai un'idea precisa puoi sempre parlare della famiglia. Un tesoro di inestimabile valore. "Quello che ho perso" è la chiusura del disco affidata ad un pezzo dal forte impatto emotivo: la voce che dice: "A mezzogiorno sono tornato a casa, ma la casa non c'era più" è tratta dal Decalogo di Kieslowski, le altre appartengono agli abitanti del Vajont dopo il disastro del '63. Dalla periferia di Varsavia al Veneto ognuno porta il proprio senso di spaesamento di fronte all'evidenza dei fatti: la vita che c'era non c'è più.

Ottima prova di Clementi che affida i suoi scritti alle note elettroniche di Marco Caldera che ha saputo valorizzare ogni singola parola. Dieci canzoni per scendere nella profondità di una potenza comunicativa che non smette mai di stupire. Clementi non sbaglia un colpo.

TRACCE

1.Hancock 96
2.Nuccini
3.Il cerchio
4.Bar destino
5.Vera in cucina
6.Accetto tutto
7.Noi facciamo ciò che siamo
8.La spiaggia
9.In famiglia
10.Quello che ho perso

Guarda il videoclip di "BAR DESTINO"