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InteriorsCopAlla fine del 2016 è uscito il nuovo album degli Interiors, "Plugged", per l'etichetta romagnola Brutture Moderne. La band è formata da Valerio Corzani (voce, basso elettrico, cutup elettronico e app per lpad e Iphone) e Erica Scherl (violino, tastiera, effetti e looper).

Il suono è variegato e tocca più generi diversi andando dal nu-jazz rarefatto di "What time is it" che fa venire in mente gli esperimenti sonori del "quarto mondo" di Jon Hassell, fino al dub di "Barricades" in cui la voce di Serena Fortebraccio declama in salsa noise un inno che sembra uscito da una Patty Smith anestetizzata.
"Cloudspotting" è Sun Ra che suona per chi non ha ancora trovato il suo pianeta gemello, mentre "Disaffection" come anche "Pulsing" potrebbero fare da ghost-tracks in un album dei Dirty Three o di Matt Elliott.

Da tutto questo torpore viene fuori una voce che ruba i sospiri alla Beth Gibbons più ispirata e Valerio che si cimenta in affascinanti spoken-word.
"Limelight blues" rappa con uno sbiascicante Ghostpoet d'america sotto codeina, mentre in "Slowcore" il voocoder duftpunkiano ci lancia in uno shuttle dove ogni minicollisione è uno stridore di violino che pian piano prende il passo di un elettrotango di marca Gotan Project.
"Bass desires"è uno stagno putrido dove la voce riverberata di Valerio elogia le "bassezze" del creato in mezzo al sottoritmico pulsare di bassi e feedback di violino.
Il nu-jazz di uno straniero Parov Stelar si incontra con le "altre direzioni" più mediterranee del nostro Nicola Conte trovando la summa dell'opera giocata tutta sul battere e levare nell'affascinante pezzo "Be be sea". Questo trova una via di fuga, più melodica e ripulita da tutte le dormiglierie varie, nella poppeggiante strumentale folktronica "Cosmic" e nella freakeria di violinistica di "Hippysm".
Sì, come avrete capito chi non ha bagagli solidi per partire, che possano tenere scorta di maglioni invernali o t-shirt estive, di ombrelli per l'autunno e camicie profumate e colorate, non può affrontare questo viaggio dove alle lunghe fermate ci saranno tanti chilometri da diventare anni luce.
E chissà poi, alla fine di tanto andare, ci si incontrerà tutti dentro "noi stessi", connessi o disconnessi, mentre sul piatto questo stupendo disco degli Interiors ci darà il tempo di un sognante stare al mondo.


TRACCE

1- Hippysm 3:21
2- Cosmic Breakfast 4:48
3- Pulsing Smoke 5:35
4- Be Be Sea 5:01
5- Fabrique 1:13
6- Disaffection 6:09
7- Cloudspotting 3:04
8- Barricades 4:32
9- What Time is it? 5:19
10- Bass Desires 5:40
11- Slowcore 5:17
12- Scratch 3:53
13- Limelight Blues 4:30
14- Soundtrack For a Christmas Tree (Redux) 6:30 

Marco Pancrex