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minervaIl primo marzo è uscito "Entroterra", il primo disco di inediti dei Minerva. È un autoproduzione. Per la band bergamasca è un lavoro di introspezione dove l'entroterra appunto è il guardarsi "dentro" per poi far partire un flusso di testi in italiano senza punteggiatura grammaticale e musicale. Un indie-rock che ha il sapore autorale e allo stesso tempo una struttura dark-wave, con certi rimandi alle nevrosi dei Talking Heads come in "Via 20" e "Amaro".

In "Amanite", invece, i Minerva sembrano una versione soft dei Porcupine Tree dove la voce della cantante fa pensare anche alle Hole di Celebrity Skin. La stupenda "Carrozza 3" è una ballata punk'n'roll alla Loredana Bertè con tanto di annuncio di un treno che sta arrivando a Bergamo per andare nel non so dove. La title-track riprende il leit-motiv della fuga dalla "provincia" che Mordini, nel suo bellissimo film, definiva "meccanica".

Alla finestra della sala di registrazione si affaccia la prima Cristina Donà mentre si prova, sognando con le note di un jazz-funky appena accennato, l"America". Sentori di una Bjork invece nel trip pop di "Molecola" che però si contorce e accellera e decellera sfiorando il punk dei Ramones. Nell'altra manciata di belle canzoni si ripete la sfida che la cantante sottolinea in "Entroterra" e che aleggia in tutte le altre tracce ossia: vincere "....l'illusione di essere vivi...". Sì, perchè in questo saggio musicale di Nouvelle Vague tra rapine al supermercato, i primi difficilissimi amori e "la maturità", quello che conta è rimanere "GIOVANI", e scappare più lontano possibile dagli stereotipi che invecchiano anche gli animi più impavidi. La storia che i Minerva ci raccontano non sappiamo come finirà, ma i treni continuano a passare e, prima o poi, avranno il coraggio di prenderne uno.

TRACCE

1.Via 20
2.Amaro
3.Amante
4.Carrozza 3
5.Entroterra
6.America
7.Molecola
8.Aliasing
9.Resbus
10.Brem-Bow
11.Veronica
12.Faso Bifaso

Marco Pancrex