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montanaNel 2015 la formazione dei Montana ha trovato una sua stabilità con Cola alle chitarre, Enrico al basso e voce, Andrea alla batteria e Fra alla voce. Con questa formazione i Montana hanno realizzato “La Stagione Ostile”, terzo ed ultimo lavoro pubblicato in formato vinile 12” con una cordata di etichette, ossia: To Lose La Track (Italia), Crapoulet Records (Francia) e Sonatine Produzioni (Italia).
Il lavoro, che esce il 10 novembre, è un misto di punk, hardcore, e noise senza mezzi termini. Si può notare però un piglio di cantautorato urbano, sempre in sottotraccia, che ci piacerebbe ricondurlo non solo a scene nuove quelle degli Altro del fumettista Federico Baronciani, ma a gruppi più anni novanta come i NO Guru e i primi Six minute war madness di  Xabier Iriondo e compagni.
Per i riferimenti esteri si può ben spaziare dai Black Flag, fino alle prime sperimentazioni rumorose dei Sonic Youth con i quali si condivide l'urlo quasi sloganistico di inni-contro(vedi il parlato nella coda di "Fatica" dove si dice testualmente "..la speranza è una trappola ...inventata da chi comanda").
È inutile fare un track by track elencando le differenze e le sfumature tra i brani.
Ecco per noi forse, mettendo da parte la bontà dei messaggi delle liriche ben scandite da sofferenza provinciale che si fa universale e antisistema, questo album soffre di una troppo compatta scansione della scaletta, che quasi ripete le sue canzoni per farne una sola sempre uguale anche a sè stessa.
Naturalmente meglio di trovare a tavolino una certa dimensione radiofonica come certi ultimi Punkreas, o Linea 77, o per arrivare a gruppi più indie ad esempio, come i Fine Before You Came e i Gazebo Penguins.
Non sappiamo se questo però sia un pregio o un difetto fino alla fine.
Possiamo capire che è un ottimo disco di puro e intransigente punk-noise-hardcore coerentissimo, ma forse dimensionalmente limitato ad una realizzazione-vita unicamente live.
A volte però si tralascia che la musica è uno strumento che ci permette, come pensiamo sia successo anche ai Montana, di tirar fuori la nostra salda appartenenza ad un pseudo-eroico presente con tanto di rivendicazione di esistenza e catarsi creativa.
Quindi ora ci si va così armati e inconsapevoli, ma felici, incontro al futuro e che si faccia destino o ci si riproverà ancora.
D'altronte è questa la stessa forte mancanza di resa di questo monolite chitarristico-gutturale di nome Montana, un esercito senza patti e riserve contro questa "stagione ostile"

TRACCE

1.Mira
2.Ventinove 02:51
3.Stallo
4.Fatica
5.Giudizio 02:05
6.Traguardo
7.Retaggio
8.Gufi
9.Azzardo
10.Schema

Marco Pancrex