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Si intitola “Non torno a casa da tre giorni” il nuovo disco del cantautore marchigiano LUCIO MATRICARDI ed è un collage bellissimo di parole, suoni ed emozioni. Le belle suggestioni partono dalla copertina: una vecchia polaroid degli anni 90 che ritrae una Alfa lanciata su una strada. Il mondo del cantautore di Porto San Giorgio affonda le sue radici nel territorio e raggiungono mete lontanissime grazie al suo saper descrivere angoli di cielo apparentemente angusti che sprigionano una vitalità incredibile. E le sue canzoni hanno i bordi indefiniti proprio come la testa di chi intraprende un viaggio e ne è totalmente inebriato. Lucio Matricardi attraverso le sue parole e le sue note ci mostra paesaggi insoliti che vale la pena vivere ed assaporare per arricchire il nostro bagaglio emozionale.

Con “Non torno a casa da tre giorni” Lucio Matricardi va oltre il concetto di cantautorato perchè, dopo il primo disco totalmente acustico, qui l'autore abbraccia il sound e le atmosfere della musica elettronica. Calandoci nello specifico del disco, "Gioia clandestina" ad esempio è un racconto dell'amore osservato da un punto di vista particolare: due amanti che ricordano i momenti felici ai quali subentrano quelli legati alle discussioni ed all'incomunicabilità. E subentra una sorta di amore sospeso...
Altri due episodi molto potenti del disco sono "Notte messicana" e "I capelli di Elena": nel primo brano troviamo un uomo che fugge in Messico per fare la sua rivoluzione ma poi si scopre scrittore di lettere d'amore; nell'altro brano c'è una ragazza che nella sua semplicità ama la vita con tutto quello che ciò comporta. E' una bella rappresentazione di quello che accade quando la bellezza si fonde con la vita. Nelle altre otto canzoni non mancano i momenti profondi come in "La gabbia del canarino" (brano dedicato al padre del cantautore ed alla sua scomparsa che fa vacillare l'equilibrio famigliare) o in "Mozambico" (brano sulla ricerca della felicità di chi viene in Italia per scappare da situazioni difficili e cercare una vita nuova).

LUCIO MATRICARDI regala undici canzoni in cui l'intensità del racconto è coadiuvata da una veste sonora adeguata che restituisce la purezza delle storie. “Non torno a casa da tre giorni” è uno di quei dischi che ti viene la voglia di riascoltare ancora ed ancora.

 

Mozambico
Hanno ammazzato Lino
Gioia clandestina
La manna dal cielo
Notte messicana
I capelli di Elena
Lo schiavo
Che stupida l’immensità
Quello che non sai
Il Leviatano
La gabbia del canarino