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È uscito venerdì 17 maggio, pubblicato da La Cùpa/Warner Music, “Ballate per uomini e bestie”, il nuovo progetto discografico di Vinicio Capossela, l'undicesimo lavoro in studio. Il nuovo disco è stato anticipato dall'uscita del brano “Il Povero Cristo” accompagnato da un videoclip ideato da Vinicio Capossela e Miriam Rizzo, per la regia di Daniele Ciprì che firma anche la fotografia. Il video è stato girato a Riace e gli interpreti sono Enrique Iatzoqui, il celebre Gesù de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, Marcello Fonte, palma d’oro a Cannes nel 2018 per Dogman e Rossella Brescia.


“Ballate per uomini e bestie” è stato registrato nell’arco di due anni tra Milano, Montecanto (Irpinia) e Sofia (Bulgaria) da Taketo
Gohara e Niccolò Fornabaio, e si avvale della collaborazione di musicisti prestigiosi come Alessandro “Asso” Stefana, Raffaele Tiseo, Stefano Nanni, Massimo Zamboni, Teho Teardo, Marc Ribot, Daniele Sepe, Jim White, Georgos Xylouris e l’Orchestra Nazionale della Radio Bulgara.


"Urlo" ha un'apertura di archi degne di una colonna sonora di un film di Tarkovskij sotto la direzione di Teho Teardo, e racconta di pleistocene e derive evoluzionistiche.
"Il povero Cristo" è una riedizione folk-blues del suo "uomo vivo" di qualche disco fa. Un incontro tra due cristi che non si capiscono più perchè separati, non più dal sacrifico della croce, ma dall'orribile onta della guerra.
"La peste" è un twist che somiglia molto ad una techno-ballata espressionistico-teatrale degli Einsturzende Neubaten, ed è dedicato alla memoria di Tiziana Cantone, immolata sulla colonna infame dell’ultima pestilenza.
"Danza macabra", è un waltzer sinfonico che mette il punto sulla ineluttabilità della morte come un'"alivella" di tutto e tutti:"oggi a me domani a te", questo l'anatema. Nella sua coda esplosiva si torna alle atmosfere da "veglione" in cui il concetto di resa si capovolge in trionfo della morte stessa.


“Cristo non è morto per salvare la gente, ma per insegnare alla gente a salvarsi a vicenda” questo è Oscar Wilde, messo in coda come commento riassuntivo di questo lied paramedievale che ha come titolo "La ballata del carcere di Reading".
"La tentazione di Santantonio" è un mix di divinazione e caducità del fuoco prometeico che non è più visto nuova coscienza della liberazione corporale e passionale. La vita è la vera e unica tentazione per Capossela.
"La belle dame sans merci" è un poemetto cavalleresco pomereraffaelita che si sviluppa in un racconto di amore e morte, ispirato da una poesia in forma di prosa del grande Keats. Si continua con San Francesco e i suoi fioretti in un album che mette a bruciare tanto "bestiario umano" facendolo viaggiare nel tempo e nei vari registri letterari.

Questa storia dell'uomo è tanto presuntuosa da rischiare di fare di tutto questo raccontar, un rischio di narcisismo sterile. Di citazionismo spocchioso. Invece non è successo, ma solo perchè Capossela ha la possibilità di avere al suo fianco eccelse maestranze che fanno da imbracatura contro una pericolosa caduta nel vuoto.

 

Tracce:

1) URO
2) IL POVERO CRISTO
3) LA PESTE
4) DANZA MACABRA
5) IL TESTAMENTO DEL PORCO
6) BALLATA DEL CARCERE DI READING
7) NUOVE TENTAZIONI DI SANT’ANTONIO
8) LA BELLE DAME SANS MERCI
9) PERFETTA LETIZIA
10)I MUSICANTI DI BREMA
11)LOUP GAROU
12)LA GIRAFFA DI IMOLA
13)DI CITTA’ IN CITTA’ ( e porta l’ORSO)
14)LA LUMACA