Quando incontrai per la prima volta Daniele Faraotti a Bologna in pieno centro nel 2012 mi colpì la sua genuinità, la sincerità, la lealtà e la passione vera per la musica. Siamo rimasti in contatto in questi anni, ci siamo rispettati come due amici che non si vedono mai ma a cui piace scambiarsi gli auguri per le festività. E la magia della musica è anche questo: unire nella lontananza, colmare distanze.
Pochi giorni fa Daniele Faraotti mi ha scritto con la sua simpatia romagnola e mi ha parlato del suo nuovo disco. L'ho ascoltato subito e la prima cosa che ho pensato è stata:"le strade della musica sono infinite ma c'è chi sa percorrerle bene". Ecco, Daniele ha costruito "English Aphasia" come un artigiano lavora su un manufatto: l'impressione è identica.
"English Aphasia" non dà punti di riferimento e fa capire di che pasta è il disco: strumenti che si aggiungono ed arricchiscono gli strati sonori del brano, un'improvvisazione ostinata che approda ad una coda stupenda. "I got the blues" è una carezza al cuore sotto forma di arpeggio. Tutto sa di magia. "Connection" dà un senso di precarietà, di cose che potrebbero rompersi da un momento all'altro, come il giocattolo che riempie l'infanzia dei bambini. "Zowie III" è uno degli episodi più belli del disco: spunti riconducibili a David Bowie. Si trtata di un pezzo da gustare tutto d'un fiato. Molto particolare e suggestivo è la chiusura del disco affidata a "Joni George Igor And Me", una sorta di reunion tra amici che compongono una trama sonora che fa star bene.
Daniele Faraotti è un compositore sopraffino, un virtuoso delle note a cui piace vedere come va a finire. Ascoltando i brani dell'artista romagnolo si ha l'idea che l'imprevedibile è dietro l'angolo. E questo distingue "English Aphasia" dalle centinaia di dischi che giornalmente affollano il panorama musicale nostrano.
TRACCE
1.ENGLISH APHASIA
2.I GOT THE BLUES
3.CONNECTION
4.BETWEEN FOR A DAY TRUST
5.ZAWIE III
6.LEONORE SPRACHE
7.SEA ELEPHANT
8.TELEPHONE LINE
9.JONI, GEORGE, IGOR AND ME