Esce il 22 ottobre l'album d'esordio omonimo dei romani Pharm. L'impronta forte del disco è il post-rock; attenzione però: si tratta di un post-rock che esce fuori dai paletti prefissati dalle etichette di genere.
Il post-rock dei Pharm assembla le polveri del post-rock classico con suggestivi spunti jazz, di elettronica, di musica classica contemporanea e molto altro. Quindi non si può più parlare di post-rock, effettivamente. Quello dei Pharm è lo sviluppo di idee esplosive, la catarsi di squarci di chitarre, synth aggrediti che trascinano l'ascoltatore su un pianeta sconosciuto abitato da strane forme di vita (come nella fantascientifica "Q") per poi scaraventarlo in un party a base di funk ("Sorbetto") oppure per infilarlo in una lavatrice di suoni e frastuoni che si purificano man mano che si va avanti ("Buone cose a lei"). Oppure ci si può ritrovare nel paesaggio deserticamente jazz di "Western Machines" con la sua evocativa rumoristica.
Fabio ‘Reeks’ Recchia (percussioni, live electronics e programmazione video), Cristiano ‘Defa’ De Fabritiis (batteria e live electronics), Claudio Mosconi (basso), Matteo d’Incà (chitarra) e Alessandro ‘Byruzz’ Rebecchi (videomanipolazioni) sono al loro primo album ma hanno in corpo la dimestichezza dei veterani e la determinazione feroce di chi sa ciò che vuole. Meravigliosamente unici.
TRACCE
1. Mrs Runciter
2. Sorbetto
3. L'africano
4. Buone cose a lei
5. Western Machines
6. Joe Chip
7. Q
Ascolta alcuni brani dei Pharm
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