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Si intitola "Crumpled Canvas" l'esordio solista di FRANCESCA BONO, in uscita il 27 settembre per WWNBB Collective.

La voce degli Ofelidorme propone un disco che respira e risplende, palpita con un’energia unica, intrecciando ballate opache, simmetrie motorik e delicati scenari dream-blues, tra inni solitari e sperimentazioni rock che rivelano ora esplosioni corali, ora sfumature più elusive e personali. «Do what you wish, in time. Do what you wish, it’s time» ripete Velvet Flickering Heart, la canzone che apre l’album: è un’invocazione, un appello che riecheggia lungo tutta quest’opera, intitolata Crumpled Canvas.

Al senso ardente di un tempo e di un’occasione da cogliere subito segue la consapevolezza amara che “il passato è un frutto proibito”, ormai irraggiungibile. Il presente vive il disincanto di chi ricorda che «we were promised everything», fino a quando l’imprevedibile accade: quei «plans never meant to be» si avverano in un incontro, e ogni cosa trova significato nelle parole più semplici e disarmanti: «I just need to have you here, I want you so bad». Il suono di Crumpled Canvas è specchio di tutte queste emozioni, sospeso tra desiderio e malinconia, attesa e abbandono. Canzoni intime, spesso nate per chitarra e voce, si mescolano a trame e atmosfere più profonde e scure, in cui loop e synth creano percorsi ipnotici, alle soglie del sogno, e sopra i quali la voce di Francesca brilla con la consueta grazia.

FRANCESCA BONO Ph. 4

Come racconta la stessa musicista, già fondatrice degli Ofeliadorme e reduce dall’importante debutto del duo Bono / Burattini (uscito nel 2023 per Maple Death Records), Crumpled Canvas è solo «uno dei miei possibili "esordi" da solista, nel senso che sto esplorando contemporaneamente più strade musicali», e anche questo elemento si aggiunge al senso di urgenza che attraversa queste 8 canzoni. «Nel 2017, dopo qualche scambio di email, ho incontrato Mick Harvey (The Birthday Party, Nick Cave and the Bad Seeds, Crime and the City Solution) a un concerto di PJ Harvey a Torino. Conosceva e apprezzava già il lavoro degli Ofeliadorme, tanto che nel suo nuovo disco solista, uscito per Mute Records, ha inserito una cover di “Alone With The Stars”, traccia che apriva l'ultimo album degli Ofelia, “Secret Fires”. Nel frattempo, sono stati anni intensi: sono nati i miei due figli, il mondo ha attraversato il Covid, mio padre è morto all’improvviso, la mia band ha deciso di fermarsi. Io continuavo a scrivere e registrare in casa, senza un piano preciso ma sentendomi libera come non mi succedeva da tempo. Nel 2020 ho chiesto a Mick di ascoltare questi demo in apparenza "classici", ma in realtà inusuali (molti brani non hanno ritornello), in cui si insinua sempre un elemento imprevisto, diventando quella “tela stropicciata” da cui prende il titolo l’album. Una suggestione che mi arrivava da una fotografia di Tina Modotti che avevo visto anni fa, ad una mostra a Genova. Mick è rimasto colpito: la prima parola che ha usato è stata “idiosyncratic”, e si è offerto di aiutarmi. Lavorare con lui e la band che ho radunato è stata un’esperienza straordinaria. L'album è quasi per intero suonato dal vivo, volevamo mantenesse un sapore "raw", di lavoro artigianale, non troppo pensato o rifinito».

FRANCESCA BONO Ph 1

 

Forse anche per questo, due versi di Fracture, la canzone al tempo stesso cullante e dolorosa che chiude Crumpled Canvas, risuonano più forte, di un’autenticità che commuove: «I’ll come through, though it feels like forever», ed è come se la voce di Francesca cercasse di convincersi a trovare la forza di afferrare il tempo e il desiderio che questa nuova musica finalmente apre e conquista.