Si intitola "Hotel Souvenir" il nuovo atteso disco di DENTE (Giuseppe Peveri).
Ci vuole una sfrontata onestà per immergersi nel passato e fotografare la propria solitudine.
Serve coraggio per abbracciare i propri fallimenti e renderli sexy, e una buona dose di ironia per poterci sorridere su, tra colazioni al veleno e notti senza fine. Dente riesce in tutto questo e lo rende universale grazie all’intensità poetica della sua penna, firmando il suo nuovo e ottavo disco in studio: “Hotel Souvenir”.
Ospiti dell'album: i Post Nebbia, i Selton, e in un'unica traccia – Il mondo con gli occhi – le voci di Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV (all'anagrafe Viviana Colombo), Ditonellapiaga e Dimartino, in una sarcastica risposta all'orgia di featuring del mondo trap.
"Hotel Souvenir" è un disco sulle scelte fatte nel tempo, sulle decisioni che ti cambiano e i meccanismi che ti inchiodano al palo. Ma non solo; è anche un disco sulla consapevolezza e la cura di sé (vuoi cambiare la testa, canta in Un anno da dimenticare, ma come si fa?).
Dieci brani che evocano il presente attraverso ricordi dal passato e sguardi al futuro, delineando un luogo immaginario, una malinconica e un po' malconcia stanza dei ricordi a cui si impara a voler bene con il tempo.
"Hotel Souvenir" è uno spazio fortemente autobiografico capace di diventare storia di tutti, fotografando con grande sensibilità sentimenti universali.
Accanto alle canzoni più recenti, altre le ho scritte qualche anno fa. È stato un lavoro di grande cura e sintesi, perché dai 30 pezzi iniziali siamo scesi ai 10 del disco. Volevo un progetto senza compromessi né riempitivi, in cui tutto ci convincesse al 100 per cento.
Sono passati tre anni dal precedente e omonimo album "Dente": ricompare in primo piano la chitarra acustica, ma si affacciano anche temi e sonorità inedite (una su tutte la disco music di Discoteca solitudine).
La scrittura – sempre autobiografica e dal tratto ironico – diventa più analitica e forse più introspettiva. Accanto alle relazioni sentimentali di Dieci anni fa, Cambiare idea e l'abbraccio delle Venere, ecco presentarsi per la prima volta l'attualità di Presidente con l'eutanasia, che invoca la pace anche per chi tace.
"Hotel Souveniur" è un progetto dal sound più "sporco", un disco più "suonato" rispetto ai precedenti: ci sono gli archi che cullano il cuore infranto di Cambiare idea, e il violino che trionfa ne La vita fino a qui, graffiato dalla voce di Carlo Corbellini dei Post Nebbia.
Tra le ballate più classiche fa capolino la bossa nova di Allegria del tempo che passa, con il coro dei Selton; e fa incursione a gamba tesa l''inaspettata disco music di Discoteca solitudine. Spezza il ritmo e scatena il sorriso la scanzonata Il mondo con gli occhi.
Attraverso una narrazione sincera e disillusa, a tratti – come d'altronde il suo autore ci ha sempre abituato - ironicamente disarmante - Dente sconfigge il timore più grande: la paura di star bene.
Il sofferto lieto fine lo svela Un viaggio nel tempo, l'ultima traccia del disco: la tua vita non sarà poi così male come pensi. Il metodo è chiaro: urlare e ridere, più che puoi.