Si intitola "LE MANI IN ALTO" il nuovo singolo dei PUNKREAS; si tratta del primo singolo estratto dal nuovo disco “Deja vù” in uscita il 31 marzo 2023.
Dopo oltre 30 anni di carriera e il lungo tour celebrativo “XXX e… Qualcosa” che lo scorso anno ha registrato numerosi sold out nei principali club italiani e ha portato la band a condividere il palco con artisti internazionali come Lagwagon, Anti-flag e The Offspring, i Punkreas inaugurano il 2023 con “Le Mani in Alto”, un brano energico, tagliente e dal forte contenuto sociale.
Lasciati da parte gli arrangiamenti acustici che avevano caratterizzato il tour “Funny: The Best Story of Punkreas” e il successivo album “Funny Goes Acoustic” uscito nel 2021 per Universal Music Italia, Cippa (voce), Paletta (basso), Noyse (chitarra), Endriù (chitarra) e Gagno (batteria) pubblicano un singolo sull’importanza dell’empatia contraddistinto da un ritmo serrato e un ritornello sing along pronto a diventare un instant classic della loro discografia.
In occasione dell’uscita dell’album partirà anche un tour di presentazione, di cui la band annuncia le prime date, in programma ad aprile:
01.04 - Milano @ Alcatraz
09.04 - Cesena @ Vidia
15.04 – Marghera (VE) @ CS Rivolta
21.04 - Firenze @ Viper
22.04 - Roma @ Largo Venue
“LE MANI IN ALTO” - IL BRANO
Con le sue chitarre distorte, la batteria incalzante e una melodia orecchiabile, “Le Mani in Alto” è una canzone dalla forte critica sociale, un’esortazione ad aiutare chi è in difficoltà evitando di rimanere indifferenti davanti alle ingiustizie.
I Punkreas raccontano la genesi del brano: “A volte capita di trovarsi davanti a un bivio e di dover scegliere se tentare o meno un salto nel vuoto. A volte si tratta di una scelta coraggiosa, a volte si tratta di una scelta obbligata, come per chi scappa da una guerra o da morte certa e prova ad attraversare un confine o un mare pericoloso.
In entrambi i casi, l’esito di questo salto dipende da chi si trova all’atterraggio: se le mani che ti attendono sono protese per accogliere e aiutare o, invece, sono armate per respingere e offendere.
Lo stage diving nei nostri concerti ci è sempre sembrato una metafora perfetta di questa situazione borderline.
Se vi trovate sotto un palco, che sia di un concerto o quello della vita reale, e vedete qualcuno che sta per lanciarsi, non fate gli indifferenti, stendete “le mani in alto” pronte alla presa e fate la vostra parte. Anche perché il prossimo a saltare, potresti essere tu.”