Marc Collin (fondatore dei Nouvelle Vague) insieme all’affascinante Chrystabell (artista e musa di David Lynch) danno nuova vita ai brani di CHRYSTABELL SINGS THE CURE.
E' uscita in digitale in Italia la versione Deluxe Edition dell’album “CHRYSTABELL SINGS THE CURE” (Mhodì Music Company): 16 brani in cui Marc Collin (Nouvelle Vague) insieme a CHRYSTABELL, cantautrice, modella, attrice e affascinante musa di David Lynch, danno nuova vita ai brani di The Cure.
Un progetto musicale che prende il nome di Strange As Angels, in cui il duo reinventa i brani più classici di The Cure, arricchendoli con l’esperta produzione di Collin e con la voce ipnotica e sensuale di Chrystabell. La tracklist esplora quasi tutta l’intera discografia di The Cure in ordine cronologico, riproponendo i migliori successi della band di Robert Smith come "Just Like Heaven", "Drowning Man", “Charlotte Sometimes”, “Friday I’m In Love”, “A Forest” e “Lullaby”, e catturando tutta la gamma emotiva della band, dall'ottimismo alla malinconia, dall’oscurità alla gioia, dalla profondità alla leggerezza.
Marc Collin ha ritrovato tutta l’intensità dei The Cure nella performance espressiva di Chrystabell, che conferisce una dimensione enigmatica e impenetrabile alle opere della band: “Chrystabell ha
scelto di imparare ogni sfumatura di Robert Smith, prima di reinterpretarlo. Il risultato è una pura devozione alla melodia - racconta Collin -. Questo progetto per me è stata una visione: mi sono immaginato Chrystabell da sola sul palco, a cantare queste canzoni. Con la sua storia di collaborazioni con David Lynch, Chrystabell aggiunge una profondità cinematografica alla sua performance. Come Lynch, che si rifiuta di spiegare i misteri del suo lavoro, la sua voce evoca un senso di ambiguità surreale, sia organica che ultraterrena, tutto allo stesso tempo.”
Prodotto, arrangiato e disegnato da Marc Collin, questa collezione di cover dei The Cure, sono sapientemente tessute e illuminate nella luce crepuscolare tanto cara al fondatore dei Nouvelle Vague. Per la prima volta, Collin ha curato gli arrangiamenti come fossero un ponte tra i mondi di Lynch e The Cure, fondendo archi, percussioni e il primo strumento elettronico, il Therminovox, in uno splendido noir gotico (come le opere di Bernhard Hermann o Edgar Varèse): il risultato è un suono orchestrale che evoca colonne sonore di film degli anni '30.