Abbiamo intervistato LAMALAREPUTAZIONE che ci hanno raccontato il loro ultimo disco dal titolo "Panico"ed inoltre i loro brani, i loro progetti futuri, le loro preferenze musicali e molto altro.
Buona lettura.
1. Chi è LAMALAREPUTAZIONE secondo LAMALAREPUTAZIONE?
laMalareputazione è in primis un progetto. Con questo termine vogliamo comprendere sia l’aspetto musicale che rappresenta il cuore di ciò che facciamo, sia il modo di approcciarci al mondo della musica nelle sue mille sfaccettature. Da sempre ci piace entrare nel vivo di tutto ciò che riguarda la nostra proposta, per cui non solo la composizione e l’esecuzione dei brani, ma anche tutto ciò che riguarda comunicazione, collaborazioni artistiche, concept a livello grafico e video e, in generale, conduzione del progetto a 360 gradi.
2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Solitamente definiamo laMalareputazione un gruppo“rock cantautorale” intendendo in questa maniera la commistione fra il gusto per la canzone d’autore, la ricerca nei testi e sonorità più prettamente elettriche e rock.
Tre aggettivi: diretta, profonda, ricercata.
3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
In generale la musica per noi oltre a essere ovviamente una passione e un piacere innato, è anche un momento di riflessione personale e sociale e di approfondimento interiore; la nostra musica, in particolare, è il modo in cui esprimiamo il nostro modo di essere e la nostra poetica, nonché il gusto dei diversi componenti della band: le canzoni in questo senso diventato la sintesi di diverse influenze e modi di intendere la composizione, l’arrangiamento e l’esecuzione dei brani stessi.
4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “PANICO” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
E’ nato cercando di approcciarci alla composizione e all’arrangiamento in maniera più diretta rispetto al passato, utilizzando un numero di strumenti minore e delle sonorità ben definite, cercando in tal modo di ottenere un risultato più asciutto e incisivo. Il gusto per la melodia e per i testi, entrambi elementi tipici del cantautorato, rimane comunque al centro del nostro universo in maniera preponderante.
Dal punto di vista delle tematiche affrontate, consideriamo Panico una sorta di concept album, in cui abbiamo tentato di analizzare un momento specifico del panico: non quello dell’attacco vero e proprio e della perdita di controllo, ma il momento appena precedente. Momento in cui ci si rifiuta di affrontare la crisi incombente, quasi negandola e trattenendo l’emozione dentro se stessi.
5. Qual è il vostro rapporto col panico? Avete rimedi da consigliare?
L’emozione sopradescritta è in qualche modo preponderante nel presente che stiamo vivendo; viviamo, infatti, un momento di forte immobilità e di mancanza di una proposta alternativa alla crisi; crisi che è prima culturale e sociale e poi economica e si esplica il più delle volte nel trattenere soffocate le proprie emozioni e la propria opposizione a una situazione che il più delle volte non approviamo.
Un rimedio, se così possiamo chiamarlo, è forse proprio il tentativo di incanalare l’energia in espressione artistica piuttosto che trattenerla e soffocarla.
6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Far conoscere il più possibile il nostro messaggio al pubblico. Già ora stiamo proponendo il nostro progetto in una serie di date in giro per la penisola, offrendo uno spettacolo che mescola oltre al classico concerto, anche teatro e arti visive.
Stiamo, inoltre, proprio in questo periodo promuovendo il singolo “Balla (la canzone della vita)”, terzo singolo estratto da “Panico”, e il relativo videoclip che vede protagonista il noto attore Francesco Paolantoni, con il quale siamo stati onorati di collaborare.
7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
E’un sogno che non coinvolge soltanto noi: vorremmo che ci fosse più attenzione per la musica originale, che dalle case di produzione un progetto fosse valutato nel suo insieme, nel lungo periodo e non solo per una o due canzoni.
D’altro canto ci piacerebbe che anche il pubblico riuscisse a soffermarsi maggiormente su nuove proposte piuttosto che su cover band o nomi già noti. Il panorama indipendente, in questo senso, offre una serie di nomi molto interessanti e validi, con un messaggio artistico forte e pregno di talento e profondità.
8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Afterhours: per il modo in cui sono diventati riferimento e fonte di ispirazione per decine di band, rimanendo negli anni fedeli allo loro stile rock e contribuendo in maniera essenziale a far conoscere il mondo indipendente al grande pubblico.
Virginiana Miller: gruppo livornese, che offre un ottimo mix di melodie e testi, su un tappeto di arrangiamenti davvero interessanti.
Perturbazione: grande band e persone stupende, che da anni offrono uno dei migliori pop-rock in circolazione. Abbiamo avuto l’onore di dividere con loro il palco lo scorso anno e siamo contentissimi che siano riusciti a portare la loro proposta fino a Sanremo.
Guarda il videoclip di "Balla (la canzone della vita)"