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Abbiamo intervistato LA MONCADA che ci han parlato dell'ultimo disco dal titolo "Nero", delle canzoni che lo compongono, dei gusti musicali, dei progetti futuri e molto altro. Buona lettura!

1.Chi é LA MONCADA?

La Moncada è un progetto che muove dalla volontà di dare un vestito nuovo a canzoni che nascono generalmente chitarra e voce, dove i testi mantengono si un’importanza centrale, ma vengono arricchiti di nuovi significati dagli arrangiamenti curati da ogni membro della band. L’idea di mettere su un gruppo è nata dall’incontro tra me (Mattia Calvo) e Francesco Alloa all’incirca sei anni faCon l’arrivo di Davide Maccagno e Gianandrea Cravero ha poi preso vita il progetto La moncada, al quale si è aggiunto qualche tempo dopo Carlo Barbagallo.Ultimamente credo però che la forma migliore per descrivere questo progetto sia quella del collettivo, dal momento che, a seconda delle circostanze, ci avvaliamo della collaborazione di vari amici musicisti.

2.Come definireste la vostra musica? Se doveste usare tre aggettivi per definirà?

Non è mai facile definire la propria musica. Detto ciò credo sia evidente una matrice post/rock, e per quel che riguarda gli aggettivi direi intimista, crepuscolare e verace.

3.Cosa rappresenta per voi la musica in generale?

Chiedere a dei musicisti cosa rappresenti per loro la musica è come chiedere a Berlusconi cosa rappresenti per lui la passera.. è quella passione che muove ogni nostro slancio, interesse, condivisione di soddisfazioni e talvolta anche delusioni.

4.Parlateci del vostro ultimo disco.

Nero innanzitutto è nato nella quiete di casa mia, dove sono solito comporre le mie canzoni. Dopodichè durante le prove, in saletta, grazie all’apporto di tutti i musicisti della band, i pezzi hanno preso la loro forma definitiva.

Oltre ad essere il titolo del disco è anche quello di uno dei brani per noi più rappresentativi.

E’ uno stato d’animo che abbraccia anche altri pezzi di queste registrazioni, non tanto nel senso di un pessimismo viscerale, quanto di uno sguardo sulle zone d’ombra, personali e non.

5.Progetti futuri?

Nell’immediato futuro i nostri progetti prevedono di portare in giro questo disco, suonandolo ovunque sia possibile, nonostante gli infiniti ostacoli della scena musicale live di questi ultimi tempi. Poi ci concentreremo sui nuovi pezzi, che stiamo iniziando ad abbozzare e presto prenderanno una forma più definita.

6.Musicalmente parlando, avete un sogno nel cassetto?

Devi sapere che a parte la giovane età dei chitarristi e del bassista(che comunque si stanno avvicinando ai trenta anche loro..) io e Francesco non abbiamo più l’età per permetterci sogni nel cassetto e ormai nemmeno più i soldi per il cassetto.. Detto questo sarebbe bello  se la musica ( che per noi come si sarà ormai capito rappresenta tutto)che comporta notevoli sacrifici, anche dal punto di vista economico, potesse quantomeno sostenersi da sola.

7.Quali sono i vostri gusti musicali?

Tre nomi  a caso che mettono d’accordo tutti i membri della band sono sicuramente i Wilco, i Califone e Bill Callahan.

Ci piace però( a parte le band composte dagli altri membri del gruppo, come Treehorn, Suzanne Silver e Airportman)  suggerirvi tre nomi di artisti delle nostre parti che stimiamo moltissimo e presto saranno sulla bocca di tutti, ovvero Manuel Volpe, Nicolas J.Roncea e i Ruggine.