Abbiamo intervistato GUIGNOL che ci hanno raccontato il nuovo disco, ci hanno parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri e di molto altro.
Buona lettura!
1. Chi sono i GUIGNOL secondo i GUIGNOL?
A trovarci o a ri-trovarci potremmo provare anche risponderti! Questa è la quarta o quinta incarnazione di questo progetto… Proverò a risponderti io: i GUIGNOL sono essenzialmente una mia creatura contenente varie entità capaci di realizzare, o dar vita, di volta in volta, alle mie fantasie o alla mia smania di ricerca. Gente che tira dritto ma poi magari si perde dietro alla prima “curva”, oppure scava la propria trincea, o la propria fossa… Dipende.
2. Da dove deriva il nome della vostra band?
E’ il nome di una marionetta francese molto popolare da quelle parti: Le Guignol. E’ anche un appellativo comune per chi è ritenuto uno poco affidabile, una sorta di buffone, un po’ clown, un po' bambino… un Pulcinella.
3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Allegra, mortifera, ubriaca.
4. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
E’ una delle nostre/mie ragioni di essere ed è una forma di terapia o autoterapia. Per quello che mi riguarda comincio a credere di tendere
ormai verso l’accanimento autoterapeutico.
5. Ascoltando il vostro ultimo lavoro, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Questo è un disco in cui ho cercato di dare spazio ad una serie di vicende più o meno personali in gran parte irrisolte (e che tali resteranno!) e ad una serie di fantasmi che mi assillavano da tempo. E’ un disco che parte da un’eredità di cose accadute nel tempo passato e che reclamavano la loro parte di verità nel presente attuale… sperando poi non invadano troppo anche il futuro che mi resta. E’ un disco di luoghi e di storie che mi sono appartenute direttamente o indirettamente, assieme a quelle di persone e vicende comunque a me piuttosto vicine. Il resto lo ha dettato l’incontro con alcuni versi di Rocco Scotellaro e la nuova line-up del gruppo, per quello che riguarda le scelte e le soluzioni sonore.
6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Al momento non ne abbiamo. Speriamo di continuare a fare quello che più ci piace cioè suonare.
7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
A titolo personale mi sarebbe piaciuto tanto poter duettare una volta sola con Enzo Jannacci… per vedere chi dei due avrebbe stonato prima!:) Ma
Jannacci era un genio - come anche Giorgio Gaber! - ed ora purtroppo non c’è più. L’ho incontrato di persona una volta però. E’ stato l’unico
personaggio incontrato in ambito musicale – e qualcuno l’ho incrociato! - che mi abbia mai davvero messo in soggezione… Come lo ricordavo
da bambino: straordinario! Mi piacerebbe anche comporre una qualche “colonna sonora”, se a qualcuno venisse mai la sconsideratezza di
chiedercelo:)
8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Contemporanee? Boh… I Velvet Underground, The Stooges, gli Stones.