Venerdì 19 gennaio 2024 esce il nuovo singolo del progetto solista di Clio M (in distribuzione Believe Music Italy). “A Good Day” è il nuovo brano ed il secondo capitolo estratto da "Tabula", il nuovo disco in uscita questa primavera.
Il brano affronta il tema della violenza sulle donne in tutte le sue forme ed è ispirato da un episodio di molestia subito per strada. Il testo riflette su come ogni donna voglia semplicemente vivere la propria giornata senza che venga rovinata da una violenza piccola o grande, fisica o verbale, individuale o strutturale. Il beat apparentemente up-tempo e leggero cela un appello a essere ascoltate e considerate come esseri umani.
Clio M è indubbiamente una delle voci più interessanti della scena indipendente, e noi siamo stati felicissima di incontrarla per un’intervista.
1. Siete un caso anomalo, perchè sembra che abbiate suonato dal vivo prima ancora di pubblicare musica. Oggi funziona, sembra, al contrario. Come sta andando per voi? L’attività live è ancora una priorità?
Quando suonavo in duo abbiamo cercato di suonare il più possibile e in situazioni diverse: è stato fondamentale per la mia crescita e per acquisire consapevolezza. Il live è rimasto una priorità anche ora che lavoro sul mio progetto solista, ma cerco di selezionare gli impegni: non sempre live vuol dire la possibilità di sviluppare una connessione reale con il pubblico, cosa che credo sia la ragione più importante per cui suonare dal vivo.
2. È difficile essere una donna nella scena musicale italiana? Ora che sei “da sola” ti senti forse più esposta?
È difficile, di fronte a un’artista (o un’altra figura professionale nell’ambito musicale), contrastare la propria misoginia interiorizzata, anche per me. Si dà a volte per scontato che sia più importante lottare per lo spazio che si occupa piuttosto che crearne di più.
La sensazione di essere più esposte c’è, sicuramente, ma sono contenta di aver fatto questa scelta perché la mia esistenza come donna mi modella molto dal punto di vista artistico. Mi sta anche obbligando a scontrarmi di più con questa problematica, invece di girarci intorno come poteva capitare quando metà del duo era composta da un uomo. Inoltre, mi dà molta forza confrontarmi con altre colleghe.
3. Come vi state comportante in relazione agli algoritmi e ai numeri che ottenete? Sono importanti per portare avanti un progetto musicale?
Importano, ma relativamente. Viviamo la pervasività degli algoritmi a tutti i livelli della nostra vita come se fossero dei meccanismi automatici e “oggettivi”, ma non è assolutamente così. Ogni algoritmo è studiato per ottenere un risultato ben preciso, che, spesso e volentieri, coincide con l’accrescimento del capitale. Questo non vuol dire mandare tutto a quel paese e rinchiudersi in una bolla ma nemmeno lasciarsi definire da dinamiche che non condivido.
4. Programmi per il prossimi mesi del 2024?
Un nuovo singolo e poi, finalmente, l’uscita del disco. Non vedo l’ora di condividerlo!