Abbiamo intervistato Francesco Dal Poz che ha pubblicato il disco "UNO"; ci ha raccontato le sue nuove canzoni, ci ha portato nel suo universo artistico e ci ha parlato del futuro.
Buona lettura
1. Chi è Francesco Dal Poz secondo Francesco Dal Poz?
Secondo me, Francesco Dal Poz, Francesco Dal Poz è un cantautore innamorato della musica quanto della vita; è un bambino cresciuto che ha realizzato un sogno che aveva da sempre: vivere di musica.
2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Dovessi descrivere la mia musica in tre aggettivi direi che è semplice, profonda e calda.
3. Ascoltando il nuovo lavoro “UNO” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Trovare il titolo “UNO” è stato semplicissimo (l’album precedente è “Zero”), ma sceglierlo è stato alquanto difficile per il fatto che non volevo fosse banale. Ma è stato quando ho capito davvero quanto fosse stato importante questo lavoro per me che ho capito che “UNO” era proprio il titolo giusto: se nella prima fase di creazione di questo album mi sono sentito uno tra tanti, verso la conclusione ho riconosciuto la mia unicità come artista e come persona, la stessa unicità che scopro giorno per giorno nelle persone che incontro. L’idea che stava alla base della scrittura di tutte le canzoni di “UNO” è quella di permettere alle sensazioni che stavo provando di uscire sotto forma di canzone.
4. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Rispetto alla musica, ho un unico grande progetto: continuare a farne tantissima. Oggi, oltre ad essere cantautore, rivesto il ruolo di autore e/o produttore nei progetti di vari artisti e questa è una cosa che mi appassiona sempre di più perché mi dà l’opportunità di conoscere meglio me stesso e le persone con cui lavoro. Mi ritengo una persona estremamente fortunata per questo.
5. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Il primo pensiero va ai Coldplay (mi sono chiesto se fosse una band da definirsi contemporanea, ma data la loro enorme capacità di rinnovarsi credo proprio di sì); poi i Lawrence, due fratelli con un gusto e delle doti davvero notevoli; infine i Lost che vedono Roberto Visentin, co-produttore del mio album, come chitarrista e produttore, una band che dopo il successo di diversi anni fa, sta emergendo nuovamente con un nuovo spirito e un’energia da buttare giù le pareti.