Esce venerdì 15 settembre 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Munendo dal titolo "Mezcal". Un nuovo capitolo che si aggiunge al percorso dell'atipico cantautore romano: una polaroid sulla difficoltà di assumersi le proprie responsabilità in un rapporto. Qui Munendo sembra chiedersi quante volte ci ritroviamo a giustificare la nostra incapacità di guardare una persona negli occhi incolpando qualcuno o qualcosa.
Abbiamo deciso di parlare con lui di musica indipendente e futuro.
1. Qual è il ruolo, nel 2023, di un’etichetta discografica? E quali sono i vantaggi delle pubblicazioni da indipendenti? Come te la vivi?
Difficile dire se, nel 2023, sia un compito più arduo fare il musicista o gestire un’etichetta discografica. Portare avanti un progetto musicale richiede impegno a tanti livelli, ma la situazione del mercato non dà una mano nemmeno alle etichette, soprattutto le indipendenti, che rispetto al passato mi sembra debbano fare molti più ragionamenti sugli investimenti che fanno. Riguardo alle pubblicazioni da indipendenti il primo vantaggio che mi viene in mente è quello di potersi scegliere al 100% il team di lavoro e forse anche il fatto di lavorare senza una pressione esterna… Però ci si trova spesso a essere la mente di tutto e se da una parte questo garantisce libertà dall’altro è una bella responsabilità, soprattutto quando ci si trova a dover prendere delle decisioni su ambiti che non hanno a che fare con la musica al 100%.
2. Chi sei quando non sei Munendo?
In effetti non credo di essere molto diverso da quello che si può sentire nelle mie canzoni. Anche se non tutto quello che scrivo è autobiografico, lo spunto viene sempre da quello che vivo, ma soprattutto da come lo vivo. Sono un po’ nerd e credo che questo in alcune cose che scrivo compaia, così come le recenti esperienze teatrali (ma sempre in veste di musicista o al massimo autore) che ho fatto hanno trovato spazio in alcune delle ultime cose che ho scritto, sia come forma che come sostanza.
3. Inizia anche la tua collaborazione con la realtà milanese di Studio Cemento. Com’è iniziato tutto?
Non voglio dire per caso, perché è stata una scelta, ma il primo contatto con Studio Cemento è stato grazie al passaparola con Mille, che per inciso è un’artista e una persona che stimo in un modo incredibile per tutto ciò che sta facendo. Mi sono trovato subito bene con Studio Cemento e con la grande capacità di Arianna di ascoltare, elaborare e sintetizzare tutte le informazioni in delle proposte secondo me estremamente calzanti e coerenti con quello che i miei brani volevano comunicare e più in generale con quello che tutto il progetto esprime.
4. Sei già riuscito a suonare dal vivo “Mezcal”? Com’è andata? Il tuo progetto musicale si può svincolare dall’aspetto live?
Sì, è stata eseguita una volta in una versione piuttosto acustica a dire il vero, dopo il live ho saputo che qualcuno aveva googlato parte del testo per sapere di chi fosse, non ho mai capito se lo devo prendere come un complimento o il contrario. Però quel qualcuno era dispiaciuto che ancora non fosse uscita, quindi spero che adesso stia recuperando ascoltandola ininterrottamente.
L’aspetto live non dovrebbe quasi mai essere svincolato da un progetto musicale secondo me perché il contatto diretto con chi ha interesse a sentire quello che fai è un’esperienza di scambio e condivisione che va inevitabilmente oltre al semplice ascolto di un brano. Detto questo oggi non è una cosa semplice trovare le situazioni giuste per portare un progetto dal vivo senza snaturarlo. Gli spazi non sono tantissimi e soprattutto in una città caotica come Roma che ha moltissima offerta e una domanda un po’ timida, c’è bisogno di un po’ di pianeti allineati.
5. Ti sentiremo presto di nuovo?
Ho altri brani da pubblicare, qualche data live sparsa e l’intenzione di non fermarmi. La costanza è molto importante, e lo dico da persona che alle medie aveva come annotazioni sulle pagelle “discontinuo” e “dispersivo”. Cercare di dare continuità a quello che faccio senza vivere eccessivamente di momenti è un qualcosa per cui mi rendo conto che devo andare un po’ controcorrente rispetto al mio carattere, ma cerco di motivarmi citando Bojack Horseman. “Poi è più facile. Ogni giorno diventa più facile. Ma devi farlo tutti i giorni. Questo è difficile. Poi diventa più facile.”