Tornano gli Ave Quasàr con i loro pensieri a vapore.
Un nuovo singolo in uscita venerdì 28 aprile 2023 per Ohimeme (www.ohimeme.com), il capitolo del duo che fonde cantautorato ed elettronica. In un universo di algoritmi, numeri e regole ferree per rientrare in playlist e per scalare i social, il power duo di Alessandria formato da Luca Grossi e Fausto Franchini, torna con un mix unico di generi, che vanno dall’alternative rock alla techno, passando per influenze à la Iosonouncane e Verdena, e tratti lo-fi. Incatalogabili, senza genere, senza posto. Il ritorno degli Ave Quasàr è una bellissima incomprensione ballabile, in un mondo steam-punk e ritmi serrati. Pronti a farvi assorbire dai vostri pensieri a vapore?
Impossibile lasciarceli sfuggire, noi li abbiamo intervistati.
Definite questo progetto come la naturale conseguenza delle vostre esperienze musicali precedenti. Avete voglia di parlarcene?
Luca - Si è stata una conseguenza perché eravamo stanchi e prosciugati dal fatto di avere una band e dover stare ad aspettare chi vive la musica con meno serietà rispetto a noi. Quindi meglio soli che mal accompagnati. L'elettronica ci ha salvato. Come capita spesso nella vita, a volte mi dico "potevo pensarci prima".
Che ne è stato dei “Sintomi di gioia”, la vostra precedente band, e come avete mantenuto i rapporti con Umberto Maria Giardini?
Luca - A volte ci sentiamo con alcuni del gruppo. Eugenio Solinas è un violoncellista molto attivo anche nel pop. Ha lavorato con Madame ultimamente. Con un Umberto ci stiamo sentendo proprio in questo periodo per attività legate allo studio (www.flatscenario.com)
Cosa pensate sia rimasto di quella scena dei primi anni Duemila, i cui personaggi (tra cui lo stesso Umberto Maria Giardini, ma anche Giorgio Ciccarelli o Cristiano Lomele) sono spesso intrecciati con le vostre storie?
Luca - Penso che siano stati anni decisivi per quella che oggi è la musica main stream in Italia. Sono tutti e tre musicisti che hanno fatto parte di progetti chiave per quello che è il pop italiano oggi.
Di quella scena è rimasta la scintilla esplosiva che ha consigliato a tanti musicisti di scegliere di cantare in italiano, di credere in una potenziale carriera, ecc... Poi ovviamente da una scintilla nasce un fuoco che divampa in mille direzioni e tutto cambia, è bello così.
“Pensieri a vapore” strizza l’occhio a qualche scena musicale che state cercando di rincorrere? Quale potrebbe essere?
Vi vedremo presto di ritorno?
Luca - La scena musicale che stiamo cercando di rincorrere purtroppo non esiste ma ci sono musicisti al quale ci sentiamo più vicini. Ho scoperto da poco Whitemary, mi piace molto Ginevra. Mi piace anche l'ultimo disco di Cosmo che sprigiona idee e stili da tutte le parti. Si, torniamo presto con "Due Onde" un brano scritto con Victor Bomì