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Torna il progetto di FVLLN (dalle ceneri di "Fallen Noise") con un nuovo singolo atipicamente estivo dal titolo "Difetto", fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 28 luglio 2023. Un nuovo e intimo capitolo per il giovane produttore che si muove tra trap ed hyperpop, militando nella scena romana underground. 

Una costante fuga da sé stessi, un demone che ci lega al passato e alle esperienze; inciampare, cadere, farci forza, per poi rialzarci e ricominciare a correre. Queste sono le parole chiave che vanno a descrivere “difetto”, una canzone che parla di diversità, smarrimento e voglia di riscattarsi in un mondo difficile e imperfetto.  Dopo un viaggio avuto in estate, con una persona a cui sono molto legato, ho deciso di rendere vere ed esistenti tutte queste sensazioni, attraverso sonorità trap moderne/sperimentali e un testo inspirato alla figura e alle esperienze avute con questa persona, che, senza volerlo, ha cambiato per sempre il mio modo di vedere il mondo.

Noi non potevamo che fargli qualche domanda, ed ecco com’è andata.

1. Ci racconti la tua esperienza con i “Twins Garden Sedated”? Ci sono ancora esempi recenti di trap metal che vale la pena conoscere?

Uno dei progetti a cui ho dedicato il massimo dell’impegno, un duo pieno di passione e idee. Con i Twins Garden ho potuto sperimentare sonorità che tutt’ora con Fvlln mi appartengono, dalla Trap-metal all’hyperpop. Oggi ritengo che nel panorama musicale ci siano esempi più che validi, come l’aggressività di Scarlxrd, l’inquietante atmosfera crata da Ghostmane o lo sperimentalismo degli Icepeak, attraverso la Trap-metal.

2. E che cos’è Neuro Noise? Che cosa ha a che fare con te?

Neuro Noise era un piccolo collettivo romano che comprendeva artisti dai più disparati generi, purtroppo dopo anni si è sciolto, ma è vissuto nella mia arte per molto più tempo, attraverso il precedente nome d’arte (Fallen Noise)

 

3. Il Covid ha in qualche modo influito sul tuo percorso musicale?

Direi di sì, ma purtroppo in modo negativo: non potendo più uscire di casa e, quindi, non potendo più fare esperienze di nessun tipo, la mia arte si è appiattita, poiché non più alimentata da nessun tipo di stimolo. Solo dopo la post-quarantena ho potuto riassaporare molte di quelle cose che ormai avevo dimenticato, riuscendo a sconfiggere una delle crisi artistiche più profonde che abbia mai avuto.

 

4. Come FVLLN ti senti finalmente stabile e realizzato?

Sono molto soddisfatto, ma pretendo ancora molto da me stesso, piano piano sto riuscendo a trovare le sonorità che da anni cerco e il miglior modo di comunicare il mio passato e la mia sensibilità, con l’obiettivo sia di essere compreso, che di non far sentire nessuno incompreso.

 

5. Ti manca mai fare le cose con qualcun altro e non come solista?

Da solista mi trovo molto bene, ma qualche volta penso sia anche necessario collaborare, anche per trovare un punto di vista diverso per quanto riguarda la musica e l’approccio che si ha su di essa.