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Fuori da venerdì 30 giugno 2023 per 2o Records il nuovo singolo di Chiara Cami dal titolo "Alibi". Questo pezzo vanta la collaborazione, oltre che di Luca e Michele Bellanova (già produttori dei primi due singoli) di Alessandro Casagni per le batterie e la produzione aggiuntiva. 

Accollo: dal dialetto romano, compito o persona di cui è difficile sbarazzarsi. Gli accolli possono assumere varie sembianze, ma in questo brano Chiara Cami decide di esaminarli nella loro declinazione amorosa, sviscerandone la genesi, lo svolgimento e, infine, il triste epilogo. Il paragone portante del brano è quello tra un’assassina in cerca di un alibi e una donna annoiata a morte in cerca di scuse per non dover dire sì all'ennesimo appuntamento galante/sessione di terapia non retribuita. Sonorità ingombranti, distorte e completamente nuove per la giovane cantautrice romana, che insieme all’ironia de "La Coinquilina" e la nostalgia di "Fragola" va ad aggiungere una nuova importante carta al mazzo delle sue capacità cantautoriali.

Presentati con i tre aggettivi che meglio ti descrivono (motivare la risposta).
Il primo aggettivo sarebbe certamente “caotica”, perché sono una persona che ama mille cose diverse e si circonda di altrettante persone e situazioni. È una delle cose che più preferisco di me stessa ma a volte diventa un po’ difficile da gestire, specialmente dal punto di vista della progressione professionale, che forse mi richiederebbe un po’ più di struttura nella mia vita. Il secondo aggettivo sarebbe “cervellotica” perché mi identifico molto più in quello che penso rispetto a quello che faccio o come appaio. Ogni situazione me la giro e rigiro nella testa finché non mi sembra di averla compresa a fondo e completamente sviscerata. L’ultimo aggettivo è “finta estroversa” perché spesso mi è stato detto che sembro molto estroversa per il modo in cui comunico sia sui social che di persona ma, per quanto mi piaccia moltissimo dare spettacolo, nel mio privato ho sempre bisogno di ricaricarmi parecchio dopo eventi importanti o comunque affollati.

Come nascono i tuoi progetti musicali? Studi tutto a tavolino oppure ti lasci completamente guidare dall’ispirazione?
Generalmente nascono dalla necessità di dire qualcosa ma mi sto anche allenando a provare a scrivere quando non ho nulla di urgente da esprimere. Sul mio profilo Instagram, infatti, ho una rubrica in cui i miei follower mi mandano delle parole intorno alle quali scrivere un brano e devo dire che è molto utile per mantenermi in allenamento.

Cosa racconta di te “Alibi”? C’è un evento in particolare che ti ha ispirata alla scrittura di questo pezzo?
“Alibi” parla di un periodo in cui uscivo con ragazzi che mi sommergevano di monologhi senza mai mostrare alcun interesse nella mia vita e di conseguenza quegli appuntamenti diventavano per me delle torture infinite. A un certo punto mi sono resa conto di aver esaurito le scuse per evitare quelle situazioni e ho scritto questo brano.

Qual è il brano della storia della musica che avresti voluto scrivere tu?
Ce ne sono tantissimi, uno dei miei preferiti in assoluto è “Some Nights” dei Fun, un brano oserei dire epico per quanto restituisce una sensazione di grandezza della vita e delle relazioni interpersonali.

Live in programma per i prossimi mesi?
Sto per partire per un tour nei giardini delle persone in giro per l’Italia! I festival non mi hanno risposto a nessuna mail e quindi ho deciso di cercare una strada un po’ più… intima.