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1. Chi è la BANDA POPOLARE DELL’EMILIA ROSSA secondo la BANDA POPOLARE DELL’EMILIA ROSSA?
Una band militante che usa l’arte, per citare Majakovskij, come un martello per scolpire e modellare la realtà e non come un semplice specchio che la riflette.

2. Come mai avete scelto questo nome per la vostra band?
È stata, diciamo, una scelta un po’ “warholiana”. Abbiamo cioè distorto il nome della ben nota banca emiliano-romagnola. In questo modo da un lato irridiamo la finzione, il conformismo e l’ipocrisia del sistema economico che va sotto il nome di “modello emiliano”, e dall’altro evochiamo con orgoglio come modello nostro la tradizione partigiana di quell’ ”Emilia Rossa” che durante e subito dopo la resistenza regolò, o almeno ci provò, parecchi conti con il fascismo e il capitalismo.

3. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Definiamo la nostra musica con un aggettivo solo: internazionalista. Oltre ogni barriera e confine di qualsiasi genere: culturale, musicale, linguistico, territoriale, sessuale, religioso ecc. Una musica per l’unità di tutti gli oppressi contro gli oppressori.

4. Ascoltando il nuovo lavoro “Sempre dalla parte del torto” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo è la citazione di un noto assioma tratto dall’Opera da tre soldi di Brecht. L’avverbio “Sempre” all’inizio oltre a voler essere un rafforzativo di quel concetto, è anche un omaggio a Claudio Lolli e un desiderio di continuità con la sua battaglia musicale: uno dei suoi album più importanti, a nostro giudizio, si intitola infatti Dalla parte del torto.

5. Potete parlarci dei tanti ospiti che hanno arricchito il vostro disco?
Hanno collaborato all’album i Modena City Ramblers, Zulù dei 99 Posse, i Gang, Kento e Marcello Coleman. Sono tutti amici e compagni, non solo di viaggio. Artisti con cui al di là dei generi differenti ci accomuna la stessa visione del mondo e della musica. Collaborazioni preziose per cui non smetteremo mai di ringraziarli.

6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Il rovesciamento del sistema capitalista e la presa del potere da parte del proletariato a livello mondiale.

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
A parte gli Area che consigliamo al di là di ogni riferimento spazio-temporale, diciamo i P38, che citiamo anche nella terza traccia del disco… non foss’altro che per solidarietà data la gravità e abnorme mostruosità della vicenda giudiziaria che li vede loro malgrado protagonisti. Infine i Rage Against the Machine: essere una band marxista negli Stati Uniti è stato un vero atto di coraggio.