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Abbiamo intervistato LE ROSE E IL DESERTO che ci ha raccontato il suo progetto, il nuovo disco dal titolo "Cocci sparsi", ci ha raccontato i suoi progetti futuri e molto altro.

Buona lettura

 

1. Chi è LE ROSE E IL DESERTO secondo LE ROSE E IL DESERTO?
Ti direi un ragazzo che non si è ancora accorto di essere diventato adulto e che si diverte a giocare con le parole.

2. Come mai la scelta di questo nome per il progetto discografico?
Ci sono tante cose dentro il nome “Le rose e il deserto”: c’è l’utopia, la perseveranza, anche l’incoscienza di una rosa che fiorisce nel deserto; c’è la delicatezza delle rose e la rabbia del deserto, che sono le due componenti che cerco sempre di coniugare e cui cerco di dar voce nella mia scrittura. C’è la voglia di camuffare dietro a un nome plurale il fatto che il progetto è solista e forse anche il fatto che mi sento solo.

3. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Ho sempre la speranza che le mie canzoni, alle orecchie degli ascoltatori, risultino evocative, delicate e vissute.

4. Ascoltando il nuovo lavoro “Cocci sparsi” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
"Cocci sparsi" rappresenta il bilancio di un pezzo di vita, uno sguardo all'indietro, a vedere cosa ho fatto, in cosa sono stato bravo e in cosa sono inciampato. E' però anche un occhio strizzato verso il futuro, come quando fai le valigie per un viaggio bello ma che sai che sarà anche impegnativo. Le canzoni che compongono il disco sono nate in vari momenti: alcune molto molto tempo fa, altre invece quasi a ridosso delle registrazioni. Poi c'è stato l'incontro con Martino Cuman (un paio di anni fa) cui ho affidato la produzione artistica e l'arrangiamento del disco.

5. Se dovessi scegliere la tua canzone-manifesto del tuo disco, quale sceglieresti e perché?
Senza dubbio "Cocci sparsi", una delle prime canzoni che ho scritto, oltre ad essere la canzone che apre il disco e che gli da il titolo. "Cocci sparsi" è proprio l'essenza di questo bilancio di vita, la raccolta dei pezzi che si trovano per caso oppure che si sceglie di portarsi dietro.

6. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho da poco allargato il progetto; dopo tanti anni da solista sono stato adottato da Agostino Marino al contrabbasso, e con lui sono arrivati Lucio Sagone alla batteria e Fabio Greuter alla fisarmonica. Quindi per ora stiamo ri-arrangiando il mio repertorio per questo set di strumenti e al contempo sto/stiamo cercando date live, che fa sempre bene al cuore portare le canzoni in giro. Per il resto, ci sono un po' di altre canzoni che aspettano di essere prodotte e pubblicate, ma al momento è ancora presto per pensarci.

7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Difficile isolarne solo tre! Ti dico cosa sto ascoltando ultimamente: Leo Pari, Ayom e Toni Bruna.