1. Chi è BLINDUR secondo BLINDUR?
Uno strano cantautore, in bilico tra folk e rock alternativo, che scrive canzoni impegnative, che dal vivo fa piangere e ridere molto il pubblico, che si circonda di persone speciali e simboli ancestrali, che non si ferma un attimo anche se dice spesso di essere stanco. Insomma Blindur secondo Blindur è un tipo bizzarro, ma che vale la pena incrociare prima o poi.
2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Verticale - esplosiva - intensa
3. Ascoltando il tuo nuovo lavoro “EXIT” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Tutti i miei dischi nascono dal desiderio di assecondare un'urgenza, una voglia e un bisogno di raccontare il mondo fuori e dentro di me e la genesi di EXIT non fa eccezione. poi posso dire che sul retro dell'edizione in vinile di EXIT c'è una citazione da un brano del disco che dice "tu prova a non aver paura e vedrai": questo è il senso profondo di questo album. Ci sono tanti simboli nei testi che fungono da amuleti e portali per scoprire questa strana epoca, ci sono orchestrazioni epiche e spintoni rock per dondolare tra il sacro e il profano, c'è un vero gioco da tavola, con tanto di dadi, pedine e regolamento (sempre contenuto nell'edizione in vinile), che provano a restituire a chi si trova il disco fra le mani, la possibilità di un gesto antico, consegnandosi metaforicamente e praticamente al fato, al lancio di dadi, alla scoperta di un percorso pieno di imprevisti da trasformare in opportunità. Il tutto per giungere all'ultima casella, EXIT, il titolo di questo album, ma ancor prima un invito, dove bisognerà avere il coraggio di spalancare una porta, senza paura, per vedere cosa c'è oltre.
4. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Un tour italiano questo inverno, un tour europeo in primavera, incrociare i miei strumenti con quanta più bella gente possibile, lavorare in studio, viaggiare il più possibile, imparare a cucinare, dimagrire almeno un pochino (questa è tosta), non aver paura.
5. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Senza nessuna esitazione i Big Thief (l'ultimo disco è meraviglioso, almeno quanto i precedenti, ma soprattutto se potete ascoltateli dal vivo); direi Doodie, una cantautrice inglese raffinatissima, capace di brani delicatissimi, ma anche di una gestione dei social che fa morire dal ridere; in fine direi i Diiv, una band pazzesca, furiosa ed evocativa come il miglior post punk, dal vivo sono imperdibili. Detto questo dovrei aggiungere gli idles, Phoebe Bridgers, le Haim, ma se potete date una sbirciata musicale a Carla Grimaldi e Stefanelli, due side della violinista e del bassista di Blindur, vi assicuro che non ve ne pentirete!