É andato in scena al parco Tittoni di Desio lo scorso 20 luglio il live di Paolo Benvegnú e del suo "Cronoillogical solitudo tour". Si tratta di un concerto fantascientifico, un live calato in uno spettacolo comico (con tanto di posti a sedere); i brani infatti sono intervallati da sketch e incursioni audio (con Marco Piccinotti al computer) che parlano di estinzione di massa, alieni, documentari, liscio...
Malgrado la serata calda, la gente affolla il parco Tittoni con la sua suggestiva location. Pochi minuti prima dell'inizio lo stesso Benvegnù "avvisa" il pubblico di quello che sta per vedere / sentire. Poi spazio alla performance.
Dopo un'introduzione sonora allo spettacolo che spiega la natura di quello che si andrà a vedere, Paolo imbraccia la sua chitarra acustica è parte col suo viaggio sonoro con "I'm the ocean", bella, intensa e cristallina. Segue un brano "Il mio corpo é un'astronave" che si cala alla perfezione nella tematica della serata. La scelta della sequenza delle canzoni non é casuale ma segue un fil rouge dello spettacolo; è così si susseguono "Andromeda Maria" e "Simmetrie" eseguite in una maniera scarna, vitale, essenziale che arriva al pubblico che ascolta in silenzio, è attento ed esplode in applausi generosi alla fine di ogni canzone.
Tra una canzone e l'altra procedono gli sketch dove Paolo cerca di mimare le diverse situazioni narrate, ottenendo un risultato buffo e divertente. L'atmosfera intima aiuta l'aurea dei brani in scaletta e così "Il nemico", "Nel silenzio", "Suggestionabili", "Love si talking" acquistano una potenza comunicativa maggiore del normale.
"Quando passa lei" ha un qualcosa di magico, viene cantata da Paolo con un intensità suggestiva che si ripercuote in "Hannah".
La ricchezza del repertorio permette a Benvegnu di pescare tra una vasta scelta di canzoni che hanno dinamiche simili ma capaci di sprigionare sensazioni ed emozioni diverse. E così convivono la recente "Una nuova innocenza" con la datata ma acclamatissima "Cerchi nell'acqua" o ancora con la struggente "É solo un sogno". Chiude il concerto "Troppo poco intelligente" con la sua esibizione un po' folkloristica, come di consueto. Paolo e Marco escono di scena con degli apprezzati passi di danza...
Il pubblico chiede a gran voce il bis e Paolo sale di nuovo sul palco, con un ombrello giallo ringraziando il pubblico e parlando del nuovo fenomeno 'Pokemon go'. E partono le note de "La schiena": perfetta, sinuosa ed accattivante. Poi arriva uno tra i brani più riusciti di Benvegnú: "Il mare verticale" che gode sempre di una freschezza e di un'energia musicale elevate. Il live si chiude con la bellissima "Hurt" dei Nine Inch Nails.
La genialità e la capacità di rinnovarsi di questo artista che delizia i suoi fans da ormai più di un ventennio sono invidiabili. La scelta di "utilizzare" molti brani tratti da "Piccoli fragilissimi film" si é rivelata vincente così come la volontà di eseguire tutti i brani in maniera pulita (chitarra e voce) perché danno l'idea di come essi sono nati. É stato un live di quelli che si ricordano a distanza di tempo. Senza sbavature, senza tentennamenti. Una meraviglia.
SCALETTA
-I'm the ocean
-Il mio corpo è un astronave (goodbye planet earth)
-Andromeda Maria
-Simmetrie
-Il nemico
-Nel silenzio
-Suggestionabili
-Love is talking
-Quando passa lei
-Hannah
-Una nuova innocenza
-Cerchi nell'acqua
-É solo un sogno
-Troppo poco intelligente
Bis
-La schiena
-Il mare verticale
-Hurt
foto di V.P.