Ore 21.15, si spengono le luci del Teatro Nazionale e si accendono i riflettori sul palco. Un lungo assolo cattura l’attenzione del pubblico, ma si tratta di un blues che prende corpo direttamente dal fondo alla sala. A sorpresa appare Federico Zampagnone in platea passeggiando in compagnia della sua chitarra e arriva in scena accolto dagli applausi incuriositi dei moltissimi presenti. Inizia lo show con “Piccoli Miracoli” seguito da “Tra di noi”, hits tratte da “Nel respiro del mondo”, progetto discografico pubblicato ad aprile e caratterizzato da una scrittura profonda e tessiture sonore di rock elettronico.
L’alchimia sul palco è palpabile, la band capitanata da Federico Zampaglione è sostenuta dalle linee di basso di Francesco Stoia, dalle ritmiche della batteria di Marco Pisanelli e dalle melodie di Antonio Marcucci alle chitarre e Fabio Verdini alle tastiere. La voce di Mr Zampaglione alterna brani di repertorio ad aneddoti di vita musicale condivisa con grandi artisti quali Franco Califano, nella rivisitazione di “Un tempo piccolo” e “Felicità” nata dalla collaborazione con Lucio Dalla. Trascorsa la prima ora di spettacolo c’è spazio per un piccolo break, cui segue un set acustico, inaugurato da “L’alba di domani". Il palco si trasforma in un piccolo salotto e vengono invitate alcune ragazze dalla platea a sorseggiare del vino e accomodarsi sui divanetti agli angoli del palco.
È il momento di “Strade”, brano cult secondo classificato al Sanremo Giovani del 2000 che Federico Zampaglione ricorda ancora con affetto. Le sorprese sul palco si susseguono, arriva in scena una guest del panorama indie, il cantautore Calcutta, il cui talento viene esaltato da Zampaglione prima di lanciarsi in un duetto di “Oroscopo”. L’emozione sul palco arriva dritta alla platea e il teatro di trasforma in un arena gioiosa, il pubblico in piedi accoglie l’ultima parte del live, “Nessuna certezza” e “Immagini che lasciano il segno” segnano un crescendo di pathos. C’è tempo per un’ultima chicca, la band accoglie il polistrumentista Saturnino che al violino elettrico impreziosisce i due pezzi finali del live: "Liberi" e "Due destini". È il tempo dei saluti e dei ringraziamenti, le oltre due ore di musica sono volate e non resta che attendere le prossime tappe del suggestivo tour teatrale.