È stata una serata trionfale quella di ieri alla Salumeria della Musica di Milano dove Diodato ha fatto tappa con il suo "Adesso Club Tour": un trionfo di musica, un trionfo di fans che hanno cantato a squarciagola, un trionfo di persone che si sono emozionate con le parole e le melodie del cantante pugliese, un trionfo di canzoni belle.
Lo show presentato da Diodato è energia, potenza, genuinità, intensità, profondità, precisione, robustezza. Nulla è lasciato al caso o all'improvvisazione. Ogni cosa a suo tempo. Le emozioni che suscita la voce ricca di affascinanti sfumature di Diodato sono molteplici: l'artista ha puntato tutto sulla musica, senza troppe presentazioni o introduzioni ai brani. È stata un'ora e un quarto di pura passione che ha attraversato le diverse fasi discografiche della carriera decennale del cantante romano d'adozione: del primo disco "E forse sono pazzo" il pubblico ha apprezzato molto (e cantato di gusto) "Ubriaco", una versione splendidamente vitale di "Amore che vieni, amore che vai" dell'indimenticabile Fabrizio De André ed una "Babilonia" che ha scaldato i cuori di tutti. Anche "Cosa siamo diventati" è stato un bel serbatoio di canzoni per il live: dalla delicatezza di "Un po' più facile" alla tenerezza sublime di "Mi si scioglie la bocca" passando per "Paralisi" fino ad arrivare ad uno dei climax emozionali più belli della serata: "Fiori immaginari".
Molto atteso è stato il momento di "Adesso", brano che Diodato ha presentato al recente Festival di Sanremo. Ed il cantante non ha deluso, regalando un'interpretazione perfetta carica di emozione e suggestione. La chiusura del live è affidata ad una travolgente "Cretino che sei": Diodato scende dal palco e canta e balla in mezzo al pubblico. Tutto molto bello.
La musica ha vinto. Ancora.
E l'unica cosa che si può fare in casi come questo è ringraziare per le sensazioni evocate e per le emozioni regalate.