Abbiamo contattato IVAN BATTISTELLA in occasione dell'uscita del suo ultimo disco dal titolo "News from the moon"; ci ha raccontato le sue nuove canzoni, ci ha introdotto nel suo mondo musicale, ci ha parlato dei suoi sogni artistici e molto altro.
Buona lettura!
1. Musicalmente parlando, come si autodefinisce IVAN BATTISTELLA?
Mi definisco un musicista e compositore, che ama esprimersi con generi musicali conosciuti, ma che lo fa in modo molto personale, evitando il più possibile la banalità. Mi piace semplicemente tradurre le mie emozioni in musica.
2. Se avessi di fronte una persona che non ha mai ascoltato una tua canzone, da quale canzone di questo ep gli consiglieresti di partire?
Gli proporrei le due facce di questo EP: prima “ Monkey Brain “ e poi “ This is you”.
3. Il tuo nuovo ep “News from the moon” ha una copertina molto suggestiva, puoi spiegarci come mai l'hai scelta?
Bella domanda .. "News from the moon” è una canzone che mi è venuta immaginando un tizio che va in overdose da sesso mentre sta al letto con una donna. Comincia ad avere allucinazioni di vario tipo e si immagina volare in alto come fuori dal suo corpo, e da li mi è venuta la frase “ I’m gonna send you some news from the moon”. Volevo un’immagine un po’ scherzosa e quindi l’idea del tizio che legge il giornale sulla luna seduto sul WC mi sembrava molto ironico. Credo che l’ironia sia la base del mio modo di scrivere, anche quando parlo di argomenti seri. Se fai questo mestiere in modo troppo serioso, senza ironia, è meglio che lasci perdere; sono molto puntiglioso sul mio lavoro, ma ci vuole il giusto compromesso con l’ironia, sempre, mai esagerare nell’uno o nell’altro senso...
4. La tua attività artistica ha alle spalle altri lavori discografici: quanto sono cambiate le tue canzoni dagli inizi ad oggi?
Sicuramente, da quando ho iniziato a scrivere le prime canzoni, è cambiato lo stile. Prima ero molto più riflessivo, mentre ora scrivo molto più di getto. E’ cambiato il mio modo di approcciare agli argomenti che tratto. Come dicevo, prima, l’ironia ha giocato un ruolo fondamentale. Da ragazzo scrivevo pensando che ogni mia canzone dovesse diventare la nuova “Living on a prayer”, quindi cercavo di essere serio, e volevo essere preso sul serio. Col tempo ho capito che era il modo migliore per passare inosservati. Ha pagato tanto anche il mio progredire con la lingua inglese, l’esperienza all’estero è stata fondamentale. Dal punto di vista della produzione, è completamente cambiato il mio modo di vivere lo studio. Prima era come un quiz a tempo. Ora lo adoro, lo vivo rilassato, e cerco di sperimentare il più possibile. Infatti mi sono trovato benissimo a lavorare con Roberto Diana su questo. Non riuscirei a preparare una canzone in sala prove e registrare in studio come se recitassi una poesia. Ci sono tante idee che mi sono venute solo in fase di recording.
5. Ascoltando il tuo EP uscito pochi giorni fa, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono? Quali sono le tematiche dei brani?
Il lavoro è nato da un cassetto pieno di idee, che avevo ormai da un paio d’anni. Per ovvi motivi il primo album non poteva contenere tutto, e molte idee buone sono state accantonate. Altre sono nate suonando in giro, ascoltando musica, o semplicemente guardando il culo di una che passava mentre sorseggiavo una birra .. Alla base dei miei pezzi c’è sempre e comunque il Blues .. Ho scoperto le varie venature, che questo genere può disegnare, mi sono immerso nel southern rock, e questi sono gli ingredienti principali delle mie composizioni. Riguardo le tematiche, non ho mai nulla di predefinito. Parlo di tutto, qualunque cosa attiri la mia attenzione. Di "News From The Moon" abbiamo già parlato .. "Falling" l’ho scritta diversi anni fa, quando una mia cara amica ha perso il compagno in un incidente in moto. "This is you” è una dedica che ho fatto a mia nonna, “Monkey brain” … bo!!!
Credo che racconti di un post sbronza, comunque ispirata da un cocktail .. "Shine" è molto personale, descrive le mie sensazioni , quando penso e vivo la musica, sul palco e non .. Come vedi non seguo una linea continua.
6. Quanto è difficile per te oggi far arrivare a più persone possibile la propria musica?
Guarda, non lo è per niente .. Il digitale ha aperto il mondo alla musica indipendente, poi le ha spezzato le gambe perché oggi e difficilissimo vivere di musica!!! Con la rete arrivi ad un numero impressionante di persone .. Come te ce ne sono tanti, e quindi il rischio è che non ti caghi nessuno. Oggi puntare sulla qualità, è fondamentale. La tecnologia permette di produrre ottimi dischi con prezzi molto più abbordabili che in passato, quindi sta a te far fruttare tale opportunità. Non credo, però, che internet sia la soluzione. E’ troppo dispersivo .. Bisogna sempre fare un lavoro mirato sul proprio prodotto.. cazzo sto invecchiando parlo come un direttore di banca...
7. Qual è il duetto che vorresti realizzare a tutti i costi?
Artista femminile sicuramente Beth Hart , la adoro!!! Artista maschile...mmm...Tom Petty !!!