Abbiamo intervistato MISERO SPETTACOLO che ci ha raccontato “PORCI, PECORE E PIRATI”, nuovo disco e nuova avventura sonora. Ci ha raccontato i nuovi brani, le influenze musicali e letterarie, i progetti per il futuro e molto altro.
Buona lettura.
1. Chi è MISERO SPETTACOLO secondo MISERO SPETTACOLO?
“Misero Spettacolo” è lo specchio di una realtà dove noi viviamo, il nostro paese, noi stessi (che nessuno si senta offeso!), la trave nell’occhio di ognuno di noi che cerca la pagliuzza nell’occhio del vicino (banale ma valida citazione biblica!). E’ per questa ragione che abbiamo deciso di chiamare il nostro progetto così, proprio perchè nessuno di noi può veramente considerarsi escluso. Abbiamo pensato che per analizzare il macrocosmo e la società che tanto critichiamo e condanniamo, sarebbe stato necessario analizzare i nostri piccoli microcosmi personali che compongono il macrocosmo stesso. Così è iniziata la nostra missione! Ed eccoci qui!
2. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Tre aggettivi sono davvero pochi!!!... Ma ci proverò: Cantautorale, Energica e Teatrale.... Proprio non posso usare un’altra ventina di aggettivi???...
3. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
Se l’acqua rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo umano, direi che la musica rappresenta per me il restante 40%... E’ un’espressione artistica libera di viaggiare nell’aria, non ha una vera forma, è percepita in modi differenti da persone differenti, è un potentissimo mezzo di comunicazione che veicola emozioni e tramite la parola cantata pensieri, concetti e filosofia... La musica è di tutti ed è questo il suo fascino imprescindibile!
4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro “PORCI, PECORE E PIRATI”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
“Porci, Pecore e Pirati” rappresentano per noi, tre delle più importanti tipologie umane individuate nella società moderna. Ognuno di noi è libero di credere a quale tipologia si sentirà più vicino!... Inoltre il titolo ammicca e strizza l’occhio ad uno dei più grandi pensatori e intellettuali che l’Italia abbia mai avuto e che noi abbiamo voluto omaggiare: le tre iniziali “P” corrispondono alle iniziali di Pier Paolo Pasolini, “Porci” omaggia il suo celebre film “Porcile”, “Pecore”era un epiteto eufemistico con il quale lo stesso Pasolini appellava gli italiani nelle sue critiche spietate nei confronti delle masse vittime dell’edonismo consumistico e “Pirati” per citare i suoi spietati e rivoluzionari articoli giornalistici raccolti negli “Scritti Corsari”. Insomma una girandola di omaggi per un disco che omaggia il pensiero di Pasolini. Il disco infatti nasce proprio dalle ceneri di una colonna sonora che mi era stata commissionata per un progetto cinematografico pasoliniano. Ho iniziato a comporre e mi sono lasciato ispirare dal turbine letterario e cinematografico dello stesso Pasolini. Ho praticamente studiato e analizzato l’intera sua opera letteraria riscoprendo un amore folle per un intellettuale ancora moderno, incredibilmente premonitore e soprattutto innovativo ancora oggi a distanza di 40 anni. Poi il suddetto progetto cinematografico si è arenato e tutte le idee sono confluite in poco più di due mesi in questo disco. Ci piaceva l’idea di tirare “dardi infuocati” (come alcuni critici hanno descritto le nostre canzoni), pensieri complessi e critiche feroci, con la leggerezza pop-rock- folk di un cantautorato che fosse accessibile e popolare.
5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Tanti ma mai troppi. Stiamo lavorando intanto alla realizzazione di 12 videoclip, uno per ogni canzone dell’album, per poi realizzare una sorta di concept dvd che racconti in una forma di docu-film musicale le nostre idee già espresse nelle canzoni, attraverso immagini ed omaggi al cinema e pensiero pasoliniano. Contemporaneamente stiamo lavorando ad un nuovo spettacolo live, in bilico tra l’acustico e il teatro canzone, da portare in giro per l’Italia questo prossimo inverno. Altre forme di collaborazioni tra arti visive e musiche continuano ad affacciarsi all’orizzonte. In realtà, altri progetti ai quali stiamo già lavorando sono in cantiere e probabilmente prossimi a realizzarsi (finchè non saranno pronti a concretizzarsi, non ne parleremo ahimè!); ma soprattutto stiamo già pensando ad un nuovo lavoro discografico! E siamo già in fibrillazione!
6. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è sempre stato e resterà quello di fare musica, cantare, senza diventare mai sudditi o schiavi di strategie commerciali; liberi e indipendenti nel vero senso della parola... Insomma continuare a fare quello che facciamo, a portare in giro senza alcuna censura pensieri e note che trasudiamo, continuando a cercare le singole persone che hanno voglia di ascoltarci attentamente per poi magari discutere insieme a loro. Continuare a collaborare con registi e progetti cinematografici musicalmente e non solo! Insomma fare musica sempre e comunque raccontando le nostre storie e i nostri pensieri! E magari raggiungere sempre un pubblico più grande!
7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Domanda difficilissima! In realtà ascoltiamo di tutto e amiamo tanta buona musica! Anche contemporanea! E ce n’è davvero tanta molto interessante! Dirò i primi nomi di band italiane che mi vengono in mente: gli amici e sempre grandi VIRGINIANA MILLER, gli ZEN CIRCUS (e quindi anche il progetto solista di Appino) che trovo sempre molto interessanti e intelligenti; infine, anche se non si tratta di una band, ma di un cantautore (anche se forse più scrittore, autore, attore e molto altro) che collabora con dei musicisti (e quindi è pur sempre un progetto vicino all’idea di band) e anche se ha fatto un solo disco pubblicato quasi dieci anni fa (mi auguro torni presto con un nuovo lavoro discografico... anzi è un’esortazione!), ASCANIO CELESTINI.