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Abbiamo intervistato CHIARA GIACOBBE che ha da poco pubblicato il suo disco dal titolo “LIONHEART”; ci ha parlato delle nuove canzoni, delle influenze artistiche, dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.


chiara giacobbeChi è CHIARA GIACOBBE secondo CHIARA GIACOBBE?

Chiara Giacobbe è un'umana che ama stare con gli animali  che si specchia negli occhi dei suoi gatti, cani e cavalli e che ama apprendere la lezione della natura.
Sta davvero bene quando suona il suo violino, scrive e canta con sincerità e ama sentirsi ispirata. È legata alla sua famiglia e alla sua terra e ama andare via spesso per poter sentire la nostalgia nel ritorno.


Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?

La mia musica è la mia possibilità di comunicare senza timidezza.
Il primo aggettivo è "composita", ovvero, citando il vocabolario, risultante dalla fusione imperfetta di elementi diversi.
Poi, densa e azzurra.


Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “LIONHEART”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?

Il disco prende il nome dalla title track che è di certo il brano più autobiografico dell'album.
Negli ultimi anni ho scritto molte canzoni e le ho arrangiate insieme alla band; i testi sono nati in collaborazione con Silvia Dellepiane e Paola Dipietro, due care amiche, scrittrici e donne di rara sensibilità.
Non abbiamo cercato di scrivere appositamente testi dedicati alla "donna", ma naturalmente e senza forzature è diventato l'argomento principe delle nostre riflessioni e narrazioni in musica.


I testi delle canzoni di “Lionheart” sono in inglese: come mai questa scelta? Nelle tue canzoni che peso hanno le parole rispetto alle melodie?

Io ho sempre e solo cantato in Inglese; lo faccio principalmente perchè per me fare musica risponde al bisogno di comunicare e, in Inglese, posso comunicare con un maggior numero di persone. Ma certamente gli influssi culturali della musica che ho ascoltato e con la quale mi sono formata (Patti Smith, Dylan, Cash, i Waterboys...) hanno avuto un ruolo nella scelta linguistica.
Io mi ritengo certamente più una musicista che una paroliera, e infatti scrivo da sola l'armonia e le melodie dei miei brani e condivido con Paola e Silvia la stesura dei testi. Credo che il nesso importante tra parole e melodia sia il senso del ritmo, è questo particolare  che caratterizza davvero una canzone, può renderla dolce e scorrevole, spigolosa, cadenzata, solenne...Questo "impasto" deve risultare adeguato, adagiarsi  bene sull'armonia e il gioco è fatto!

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Suonare la mia musica con i ragazzi della band il piu al lungo possibile, portarla in luoghi dove venga accolta con rispetto e amore. Creare un nuovo disco, tra un po' di tempo, da registrare tutto d'un fiato in luogo splendido e lontano dalla confusione urbana e dalle pressioni.
Dedicarmi ai miei animali e alla cura della mia terra e alla lettura in tutte i momenti liberi. Aiutare sempre di più gli animali in difficoltà, continuando a sostenere le associazioni e gli amici che si occupano con devozione e sacrificio della loro cura. Viaggiare un po'...Essere felice, sentirmi libera, provare amore per la vita.

Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?

Posso dirti cosa sto ascoltando io con interesse: Anna Calvi, St. Vincent, David Byrne.