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É uscito venerdì 5 maggio 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo album del progetto solista di Giovanni Cosma, in arte Moonari. Il disco, già anticipato dai singoli "Nostalgia" e "Città Del Futuro", segna un nuovo capitolo per il cantautore che emerge dall'underground romano presentato la sua autobiografia musicale che si compone di debolezze, trasferte all'estero, silenzi e relative soluzioni (meccaniche, in questo caso). Dedicato a chi ha imparato a stare bene, nonostante tutto.
L’ordine e il filo conduttore di questo disco sono estremamente importanti. Come con “OK Computer” dei Radiohead ("scusa Thom il paragone", commenta Moonari), i brani partono in un modo, finiscono in un altro e vengono sintetizzati sul finale con l’ultimo pezzo, creando di fatto un concept album: l'inizio di qualcosa di nuovo.
Noi abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giovanni Cosma, in arte Moonari, che ci ha raccontato quanto c’è di autobiografico qui dentro, chi sia Giargo In Arte e molto altro.

1.In questo tuo nuovo disco dal titolo “Sono nato debole” vediamo anche lo spettro di una relazione che volge al termine. Si tratta di un clichè narrativo o di qualcosa di autobiografico?
È un cliché autobiografico “perché alla fine dai, di che altro vuoi parlare?”. Diciamo che racconta la scoperta di un linguaggio, di fragilità e soprattutto della forza che serve per arginare e superare dei problemi, di qualsiasi entità essi siano.

2.La musica aiuta a superare una rottura sentimentale, o amplifica delle sensazioni negative? Quali sono i tuoi ascolti preferiti per situazioni del genere?
Per quanto riguarda la mia esperienza, la musica ti salva la vita tanto quanto ti devasta. Mettersi a suonare dopo un lutto o dopo una rottura non serve a dimenticare, serve ad andare in contro al problema e affrontarlo. È come fare autoanalisi. Quando sto molto male non sento musica

3.Notiamo anche le tue collaborazioni con Giargo In Arte, che compare più volte nel tuo disco. Hai voglia di presentarcelo?
Eccerto! Il caro Giargo va a piedi nudi ovunque. È il vero hippy del 2023, ed io lo amo. Se mi leggi Giargo, è una dichiarazione questa. Io voglio che lui diventi il pionere del cantautorap foggiano nel mondo. Secondo me può farcela. Vi consiglio di ascoltarvelo, ha una penna inconfondibile.

4.Come mai hai scelto di passare all’italiano? Che cambiamenti hai notato negli ascoltatori e nelle tue sensazioni?
Scrivere e cantare nella tua lingua natìa (in questo caso l’italiano) significa onestà con se stessi e piena conoscenza del peso delle parole che dici. Ho sentito questo bisogno dopo aver sentito di scrivere testi in inglese troppo artefatti e di cui in realtà non sapevo nulla. Le persone che ascoltano il me in italiano rimangono sicuramente più colpite, o almeno questa è l’impressione che io ho avuto.

5.Programmi per il futuro?
Ora comincio a suonare, sto organizzando un minitour col booking e management! Ci vediamo il 29 giugno all’eur social park di Roma per cominciare??? Faccio il mio release party, sarà la giornata più importante che c’è (per me) :)