E' uscito venerdì 3 dicembre 2021, per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe, fugit, il titolo dell’ultimo EP di caspio. L’EP interpreta le diverse sfaccettature del concetto di tempo: c’è un tempo che appartiene ad una generazione, un tempo che ha cambiato tutte le carte in tavola, un tempo per le decisioni, un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia, un tempo presente e un tempo futuro. I brani contenuti in fugit sono eterogenei, confondono generi, sonorità e stile. Sono stati scritti in tempi - ed ecco il tempo che ritorna - diversi.
E l’intento dell’autore è esattamente quello di far percepire all’ascoltatore che ogni cosa ha un suo tempo, un suo momento. La copertina dell’EP rappresenta sia la diversità dei brani, sia l’idea di una stratificazione temporale: è, infatti, lo shot di una bacheca pubblicitaria in cui il tempo ha logorato l’immagine di superficie lasciando intravedere tutte quelle sottostanti, diverse tra loro, sovrapposte, che a loro volta ne erano state la copertina. È lo spaziotempo di un luogo qualunque, in cui il tempo è trascorso lasciando le sue tracce, in cui il tempo è fuggito, lasciando dietro di sé il ricordo di qualcosa che ormai non c’è più e lisciando la superficie per fare spazio a qualcosa di nuovo. Qualcosa come fugit.
Lo abbiamo incontrato per porgli qualche domanda.
1. In che modo “fugit” racconta varie generazioni?
Più che raccontare diverse generazioni parla a varie generazioni. Tento sempre di trattare argomenti che facciano parte della nostra vita quotidiana indipendentemente dall’età. Detto questo, sono un millenials, quindi è altamente probabile che quello dico faccia breccia di più in alcune persone.
2. E a proposito di tempismo… Questo disco doveva uscire prima del Covid? La pandemia globale ti ha rallentato in qualche modo?
No, poco prima del covid avevo già pubblicato un EP, Giorni Vuoti. fugit non era neanche nella mia testa. Mi spiace dirlo per tutto quello che è successo ma a me la pandemia ha cambiato la vita in positivo: mi ha permesso di fermarmi e di riprendere in mano la mia esistenza.
3. Come stai vivendo questo periodo intenso di uscite?
Sono stravolto. Ho un disperato bisogno di staccare qualche giorno per poi tornare in studio quanto prima. Le uscite sono magiche perché sono il coronamento di mesi di lavoro ma non ti danno tregua: non puoi rilassarti un attimo che ti ritrovi già a lavorare su quella dopo.
4. Come nasce la tua collaborazione con Le Siepi Dischi?
True story: un giorno giravo su Instagram e mi sono imbattuto nel profilo di Giovanni Carnazza, label manager di Le Siepi Dischi. Ho messo un paio di mi piace ad alcune sue foto. Lui mi ha scritto subito perché pensava fossi un bot e invece ero una persona sinceramente interessata ai suoi contenuti. Poi da lì si è creato un rapporto professionale ma soprattutto di amicizia.
5. Cosa significa “fugit”?
(Tempus) fugit. L’EP interpreta le diverse sfaccettature del concetto di tempo: c’è un tempo che appartiene ad una generazione, un tempo che ha cambiato tutte le carte in tavola, un tempo per le decisioni, un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia, un tempo presente e un tempo futuro. I brani contenuti in fugit sono eterogenei, confondono generi, sonorità e stile. Sono stati scritti in tempi - ed ecco il tempo che ritorna - diversi.
6. Stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
Sempre. Ho già in mente quale sarà il prossimo futuro. Spero ci risentiremo presto già nel 2022.